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Il mistero dell’aereo di 20 metri scoperto sul fondo del mare a Sciacca e di cui nessuno sa nulla

La scoperta del velivolo è avvenuta per caso durante una campagna oceanografica di acquisizione di dati geofisici nello specchio di mare antistante la cittadina costiera dell’Agrigentino. Si ignora modello, nazionalità o se vi siano resti umani.
A cura di Antonio Palma
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Sul fondo del mar Mediterraneo, al largo delle coste di Sciacca, in Sicilia, giace il relitto di un aereo di circa venti metri di lunghezza e di 30 metri di apertura alare di cui però nessuno sapeva nulla fino a pochi giorni fa. La scoperta del velivolo è avvenuta per caso alla fine del mese scorso durante una campagna oceanografica di acquisizione di dati geofisici nello specchio di mare antistante la cittadina costiera dell'Agrigentino .

A dare notizia del misterioso rinvenimento oggi è stato l'ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che sta coordinando lo studio portato avanti da vari ricercatori ed enti. L'aereo è stato rinvenuto sul fondo del mare a circa 7,5 miglia nautiche da Sciacca, circa 14 chilometri al largo dalla costa siciliana, e solo grazie all'uso di un Side Scan Sonar per l’acquisizione di dati acustici.

Era il 17 marzo scorso quando, durante una sessione di lavoro, il gruppo di geologia marina dell’Università degli Studi di Palermo ha rilevato un corpo sommerso scoprendo che l’immagine acustica visualizzata sul monitor mostrava una forma assimilabile al relitto di un aereo.

Nonostante il ritrovamento e l'immagine sonar del relitto adagiato sul fondo marino, al momento la scoperta resta un mistero perché non è stato possibile dare un nome né tantomeno una storia all'aereo. L'Ispra spiega che il ritrovamento ha dato vita a una ricerca su precedenti segnalazioni di ritrovamenti di altri relitti aerei nello stesso specchio di mare che protessero identificare il velivolo e che però non ha dato risultati.

Un altro relitto di aereo infatti è stato segnalato in passato in zona ma è stato identificato come un Savoia Marchetti italiano risalente alla II guerra mondiale, abbattuto da caccia inglesi il 14 Agosto 1942, ma le sue caratteristiche non sembrano corrispondere al relitto rinvenuto lo scorso marzo.

Per questo, spiegano i ricercatori, nonostante l’immagine mostri un aereo molto ben conservato, al momento non è stato possibile individuare il modello, la nazionalità, né se sia integro e conservi al suo interno resti umani o residui bellici. "Sono stati per questo allertati tutti gli organi di competenza in modo da preservare il relitto e gli eventuali rinvenimenti e mettere in sicurezza l’area".

La scoperta del relitto dell'aereo arriva nell'ambito delle attività finanziate dall’ISPRA per la realizzazione del Foglio geologico n. 628 “Sciacca” della Carta Geologica alla scala 1:50.000, nell’ambito del progetto CARG; a condurle, ricercatori, borsisti e studenti del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DiSTeM) dell’Università di Palermo, con l’ausilio dello spin-off universitario “Biosurvey”, un team di specialisti nel campo della Biologia ed Ecologia marina che effettuano monitoraggio e valutazione ambientale, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate e rilievi acustici ad alta risoluzione.

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