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Il medico di famiglia: “Ora possiamo vaccinare più persone, io lo farò anche di domenica”

Le parole di Sergio Prastaro, 55 anni, medico di famiglia, il primo ad aver somministrato a Taranto una dose del vaccino antiCovid a casa di una sua paziente quasi centenaria, la prima dei 35 ultraottantenni che il dottore dovrà raggiungere a casa per la vaccinazione contro il virus. “Questo è un momento storico” dice.
A cura di Biagio Chiariello
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“Sono orgoglioso di far parte di questa grande squadra di vaccinatori, perché con i medici di medicina generale, soprattutto quelli dell’assistenza primaria, ci sarà la possibilità di vaccinare molte più persone in molto meno tempo. Io sarei disposto anche a vaccinare sabato e domenica se necessario e anzi ci stiamo pensando, perché dobbiamo essere veloci". Così Sergio Prastaro, 55 anni, medico di famiglia, parla delle sue nuove mansioni in tempo di pandemia da Covid. “Io faccio parte di uno studio associato con cinque medici e siamo partiti come progetto pilota con il servizio di vaccinazione sia in ambulatorio sia a domicilio. Le somministrazioni dipenderanno dal numero dei dosi che l'Asl ci fornirà, considerando anche che ogni volta bisognerà chiamare prima le persone per non sprecare dosi. Per il momento – dice a Repubblica– ci hanno consegnato cinque fiale di Moderna, uno per ogni medico, custoditi adesso nel nostro frigorifero. Stiamo aspettando gli ultimi dettagli tecnici, perché ogni volta che vacciniamo dobbiamo trasmettere il dato in un sistema informatizzato, e poi partiamo”.

Prestaro è il primo ad aver somministrato a Taranto una dose del vaccino contro il coronavirus a casa di una sua paziente quasi centenaria, la prima dei 35 ultraottantenni che il dottore dovrà raggiungere a casa per la vaccinazione "È stata felicissima. Con lei c’era tutta la famiglia. Quando li ho informati della cosa sono stati contenti e hanno voluto partecipare al momento della somministrazione” dice il medico.

A breve inizieranno anche le vaccinazioni ai soggetti fragili. Prestaro e gli altri medici si stanno già organizzando. “Stiamo facendo una doppia lista – spiega – gli ultraottantenni a domicilio e i fragili. Ci dobbiamo organizzare in modo tale che le dosi di vaccino non vengano sprecate, quindi nella stessa seduta si possono chiamare persone in più tra over 80 a domicilio e fragili, così se qualcuno rinuncia o salta una somministrazione, possiamo attingere da questi elenchi”.

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