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Il killer mafioso si laurea con 110 e lode: tesi su incostituzionalità dell’ergastolo

La storia del killer della Sacra corona unita con fine pena mai che è riuscito a laurearsi in legge con 110, lode e menzione accademica.
A cura di A. P.
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È in carcere a vita perché condannato per essere stato uno dei killer della guerra di mafia che negli anni novanta ha insanguinato la provincia di Lecce con all'attivo diversi omicidi, ma questo non gli ha impedito di laurearsi in legge a pieni voti e con menzione accademica. Stiamo parlando del 47ene pugliese Claudio Conte, originario di Copertino, passato da killer spietato della Sacra corona unita a esperto uomo di legge, come ha riconosciuto lo stesso  preside della facoltà di giurisprudenza dell'Università Magna Grecia di Catanzaro. Come racconta Repubblica, è stato lo stesso preside a definire la discussione della tesi, durata oltre un'ora, "una lezione" con tanto di sentenze citate a memoria e pronunce della Cassazione.

Del resto l'argomento della discussione stava molto a cuore al 47enne salentino visto che si parlava di "Profili costituzionali in tema di ergastolo ostativo e benefici penitenziari", cioè la dimostrazione dell'incostituzionalità del regime ostativo applicato ad alcuni detenuti soggetti al "fine pena mai" come lui. In pratica lo studente ergastolano ha discusso delle restrizioni previste per determinati detenuti come lui che non consente di accedere ad alcun beneficio come ad esempio i permessi premio. Anche il 47enne infatti non è mai uscito dalla cella neppure per discutere gli esami e ha dovuto attendere i professori in carcere ogni volta, inanellando però una serie di 30 e lode che lo hanno portato infine alla tesi con 110, lode e menzione accademica.

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