Il ginecologo e consigliere dei Radicali Silvio Viale è stato assolto: era accusato di violenza sessuale

Silvio Viale – ginecologo del Sant’Anna e consigliere comunale di +Europa – è stato assolto con la formula “il fatto non costituisce reato” dalle accuse di violenza sessuale e presunti maltrattamenti su alcune pazienti. La procura aveva chiesto una condanna a un anno e quattro mesi, ma il giudice ha optato per un’assoluzione piena.
Le accuse di violenza sessuale, la vicenda giudiziaria
Il processo verteva su tre episodi considerati di lieve entità, dopo che dieci denunce iniziali si erano progressivamente ridimensionate: sei erano state archiviate, una aveva già portato alla richiesta di assoluzione, e sulle restanti tre è arrivato oggi il verdetto. Le tre donne che hanno scelto di presentarsi in aula hanno raccontato di comportamenti ritenuti inappropriati, gesti e parole percepiti come fuori luogo durante visite ginecologiche.
Le indagini erano state coordinate dalle pm Delia Boschetto e Lea La Monaca, sotto la supervisione del procuratore aggiunto Cesare Parodi. A difendere Viale era l’avvocato Cosimo Palumbo.
Il 68enne di Cuneo era in aula al momento della sentenza. “Sono contento, anche se amareggiato… delle proprie suggestioni ognuno pensa quello che vuole, io ero convinto di non aver fatto nulla. Questa era un’imputazione nei confronti della categoria e della visita ginecologica. Una condanna sarebbe stata un grave precedente”, ha detto ai cronisti fuori al Palagiustizia di Torino. E si è commosso alla moglie e alla figlia: “Mi sono state vicino senza batter ciglio”.
Dall’altra parte, le avvocate Benedetta Perego e Ilaria Sala – che rappresentano le tre presunte vittime – sottolineano il valore della scelta di rivolgersi alla giustizia: “Ci teniamo a sottolineare il coraggio delle persone offese… Pur non potendo essere soddisfatte del risultato di oggi, speriamo che questa sentenza possa quantomeno contribuire a definire che cosa possa o non possa essere subito da una donna”. Per le sei posizioni archiviate il tribunale si pronuncerà prossimamente.
L’origine della vicenda risale al 2023, quando durante una manifestazione #MeToo una ragazza parlò pubblicamente delle molestie subite; altre donne si riconobbero nel suo racconto. Da lì le denunce, poi progressivamente ridimensionate, con la procura che in diversi casi aveva già evidenziato come si trattasse di condotte censurabili sul piano professionale ma non tali da configurare un reato.
La figura pubblica di Silvio Viale
Fuori dall’aula, la storia personale e politica di Viale scorre in parallelo alla cronaca giudiziaria. Medico dagli anni Ottanta, militante radicale di lungo corso, è stato uno dei protagonisti della battaglia per l’introduzione della pillola RU-486 in Italia. Nel tempo ha costruito una fama di consigliere comunale fuori dagli schemi, capace di gesti e prese di posizione che hanno diviso l’opinione pubblica e alimentato dibattiti accesi.
Membro della Direzione dell’Associazione Luca Coscioni, attivo sui temi dei diritti civili, della bioetica e del fine vita, nel 2011 è stato eletto nel Consiglio comunale di Torino nella lista +Europa e Radicali Italiani, a sostegno del sindaco Stefano Lo Russo.