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Il giallo dell’ex postino Vito Mezzalira sparito da 6 anni: per i pm è omicidio volontario, 3 indagati

Il terzo indagato per la scomparsa dell’ex postino di Sagrado Vito Mezzalira è il figlio della compagna, un trentenne che è stato già ascoltato dagli inquirenti nei giorni scorsi. Per i tre indagati i pm ipotizzano i reati di concorso in omicidio volontario, concorso in sottrazione di cadavere e truffa aggravata e continuata dopo il ritrovamento dei resti umani in un pozzo dietro casa.
A cura di Antonio Palma
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Per la Procura Gorizia la scomparsa di Vito Mezzalira, l’ex postino di Sagrado, è un omicidio volontario. Lo confermano i carabinieri spiegando che son tre gli indagati: la compagna Mariuccia Orlando, il figlio della donna Andrea Piscanec e il fratello di lei, Moreno Redivo. Si allarga così l’elenco delle persone finite sul registro degli indagati per la scomparsa dell'uomo sparito nel nulla 6 anni fa a 66 anni ma che si pensa sia stato ucciso e seppellito in un pozzo dietro casa.

Dopo la compagna Mariuccia Orlando, che ha continuato a incassare la pensione dell’uomo dopo la scomparsa, e il fratellastro di lei, ora gli inquirenti indagano anche sul figlio della donna, avuto da un precedente rapporto. I pm ipotizzano i reati di concorso in omicidio volontario, concorso in sottrazione di cadavere e truffa aggravata e continuata dopo la svolta nelle indagini del 6 e 7 novembre, quando sono stati eseguiti rilievi tecnici nell'abitazione dove risiedeva lo scomparso, e col ritrovamento dei resti umani in un pozzo dietro casa.

Secondo le poche notizie che trapelano e riportate dal Piccolo, il trentenne figlio della donna, che vive con la madre, è stato già ascoltato a lungo dagli inquirenti nei giorni scorsi chiarendo la sua posizione e dicendosi estraneo ai fatti. La sua situazione e quella dei parenti si è complicata però dopo la scoperta dei resti umani chiusi in un sacco e gettati in un pozzo tappato con del cemento nel giardino di casa in località Sdraussina.

Sulla sparizione di Vito Mezzalira infatti già si indagava da tempo per occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato dopo la denuncia della sorella dell’ex postino, mai convinta dell’allontanamento volontario di cui parlava la compagna dell’uomo. La mancanza di prove certe che l’uomo si fosse allontanato da quella abitazione e la circostanza della continuata riscossione della pensione in vari uffici postali da parte della convivente, aveva portato gli inquirenti a insistere nelle ricerche dentro casa che in un primo momento avevano dato esito negativo.

La svolta consultando immagini satellitari che hanno evidenziato come in zona in precedenza vi era un pozzo poi coperto da una colata di cemento che non c'era prima della sparizione dell'uomo, nel 2019. Attraverso l'impiego del georadar e di unità cinofile, è stato possibile individuare il pozzo profondo 4 metri e infine i resti scavando con una pala meccanica.

Ulteriori sviluppi delle indagini potranno arrivare ora solo dai risultati degli esami medico legali sui resti che dovranno accertare se si tratta effettivamente del corpo di Vito Mezzalira e individuare eventuali segni di violenza ancora visibili. Esami che si prevedono già difficili per lo stato di conservazione dei resti rinvenuti.

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