Il giallo della coppia uccisa a Milano: killer professionisti, forse italiani

Le autopsie sui corpi di Massimiliano Spelta e della moglie Carolina Payano, la coppia freddata lunedì sera in via Muratori a Milano, rivelano che i due sono stati uccisi con dei colpi alla testa. Sette i colpi andati a segno: cinque nel corpo dell’imprenditore 43enne, tre alla testa, una al femore dell’anca sinistra e una alla schiena. Sua moglie, colpita prima di lui, è morta a causa di due proiettili, uno vicino all’orecchio sinistro e uno al cranio. Erano killer professionisti, non sembrano esserci più dubbi a proposito. La coppia si trovava in una zona spesso frequentata, lì i killer li hanno aspettati e colpiti. Conoscevano le loro abitudini, i killer sapevano, stando a quanto emerso dalle indagini, i locali amati da Spelta e da sua moglie. E secondo quanto scrive Tgcom24, ad agire sarebbero stati 4-5 italiani, forse perché Spelta era nei guai a causa dei suoi debiti e aveva deciso di collaborare con una organizzazione criminale facendo da corriere tra Santo Domingo e Milano. I malumori di Carolina che non accettava questa vita avrebbero però scatenato i killer.
C’è un amico di Spelta che per gli investigatori è una “figura chiave” – La pista della droga, anche in seguito al ritrovamento a casa della coppia, è stata fin da subito una delle privilegiate dagli inquirenti. Si continua a scavare, intanto, anche nella vita privata della coppia e nelle società di cui era titolare Spelta per capire se possa aver utilizzato soldi delle sue aziende (al momento il 43enne non lavorava) per altri fini. Gli inquirenti, infine, continuano ad ascoltare anche i loro familiari e amici e, da quanto scrive il Corriere.it, uno di loro potrebbe essere una figura chiave. Si tratta di un coetaneo di Spelta che, dinanzi a diverse domande degli inquirenti soprattutto riguardo la figura di Massimiliano e la droga, avrebbe preferito restare in silenzio. Un eventuale ruolo di quest’uomo nell’agguato sarebbe stato immediatamente escluso ma la convinzione degli inquirenti e che non abbia raccontato tutto quello che sa sulle due vittime.