Il 21enne disabile aggredito dal branco a Sanremo: “Picchiato mentre ero a terra, ora non riesco a camminare”

Un "pestaggio agghiacciante, una vera e propria spedizione punitiva". Così l'avvocato Matteo Ponzio, legale del 21enne con disabilità picchiato nella notte tra sabato 6 e domenica 7 settembre da un gruppo di quattro ragazzi all'uscita di una discoteca a Sanremo mentre era insieme ai due amici, ha definito l'aggressione.
Il giovane, residente ad Alba (Cuneo), affetto da una patologia neurologica, è stato ascoltato dagli inquirenti, riporta il Corriere della Sera. "Mi hanno inseguito e poi picchiato, anche quando ero a terra. Ora non riesco più a camminare. Ho avuto tanta paura, sono ancora scosso", ha raccontato.
Secondo quanto è stato ricostruito, il 21enne è stato accerchiato da quattro giovani, tutti residenti a Montecarlo, ora indagati per lesioni aggravate. Si chiamano Florian Adam Faudel Zeghdar, 19 anni, Yassine Oulhint, di 18, e Zinedine Calderone, 21 anni.
Gli amici della vittima sono riusciti a scappare, lui invece, rimasto solo, è stato picchiato con violenza. Il pestaggio è stato ripreso in un video: nel filmato si sente uno degli aggressori dire in francese: "Ça va, les mecs, il est mort" (“Va bene, ragazzi, è morto”).
A quanto si apprende, alcuni passanti avrebbero assistito alla scena ma senza prestare aiuto. Gli agenti della polizia sono intervenuti poco dopo. Uno degli aggressori è fuggito ed è attualmente ricercato.
Il ragazzo ha riportato un frattura alla mandibola con una prognosi iniziale di 45 giorni, insieme a un problema neurologico a un piede. E ora è paralizzato, ha spiegato il legale. Sarà sottoposto a visita medico-legale.
"Non si sa se sarà un danno permanente. – aggiunge l'avvocato – I genitori sono disperati e per ora non vogliono si dica altro. Dovranno verificare l'entità delle lesioni".
"Il mio assistito ha riportato danni neurologici che sono in corso di accertamento, ma le cui conseguenze potrebbero essere potenzialmente permanenti in termini di funzionalità soprattutto degli arti inferiori. – conclude – Da non sottovalutare, inoltre, il dramma psicologico del ragazzo e dei genitori, i quali non riescono a darsi pace per una violenza cosi immotivata".