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I rifiuti dell’emergenza Covid nei mari: “Presto più mascherine che meduse nel Mediterraneo”

Già alla fine dello scorso mese l’organizzazione francese no profit Opération Mer Propre aveva lanciato l’allarme su una minaccia per gli ecosistemi marini dopo aver scoperto mascherine monouso e guanti in lattice nei fondali della Costa Azzurra: “Presto rischiamo di avere più mascherine che meduse nel Mar Mediterraneo”.
A cura di Susanna Picone
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"Più mascherine che meduse negli oceani". A lanciare l’allarme è l’organizzazione francese no profit Opération Mer Propre, che ha analizzato i fondali marini della Costa Azzurra, trovando i cosiddetti “rifiuti Covid”. Ovvero mascherine protettive, flaconi di igienizzanti per mani, guanti monouso. Prodotti che ormai con l'emergenza sanitaria utilizziamo quotidianamente, che sono realizzati in plastica, tessuto, silicone, e che dopo l’uso finiscono nei mari e vanno ad aggiungersi ad altri rifiuti purtroppo da tempo presenti nei nostri oceani. Il triste e grave scenario potrebbe ripetersi in tutto il mondo, come spiega Laurent Lombard di Opération Mer Propre, secondo cui solo in Francia le autorità hanno ordinato due miliardi di mascherine usa e getta: “Sulla base di questo, presto rischiamo di avere più mascherine che meduse nel Mar Mediterraneo”.

Già a fine maggio Opération Mer Propre aveva lanciato l’allarme su questa minaccia per gli ecosistemi marini dopo aver scoperto moltissime mascherine monouso e guanti in lattice nei fondali del Mediterraneo. L’Organizzazione ha fatto notare che, se anche solo l’1 percento delle mascherine fosse smaltito in modo non corretto, questo significherebbe ogni mese 10 milioni di questi dispositivi dispersi nell’ambiente. L’organizzazione francese spera che le persone possano iniziare a utilizzare mascherine lavabili e riutilizzabili e lavarsi più spesso le mani invece di gettare continuamente i guanti: “Con tutte le alternative che abbiamo, la plastica non è la soluzione per proteggerci dal Covid”, è il loro messaggio.

Non va meglio in altre parti del mondo: è notizia di questi giorni delle spiagge di Hong Kong invase da mascherine. L’organizzazione OceansAsia, che ha espresso le stesse preoccupazioni della Ong francese, ha raccolto più di 70 dispositivi di protezione in meno di 100 metri di spiaggia rifiuti che sono poi apparsi nuovamente dopo pochi giorni a causa delle correnti.

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