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I medici le negano la Tac: donna muore per aneurisma, proprio come la madre

Dopo aver avvertito forte mal di testa, offuscamento della vista e conati di vomito (gli stessi sintomi avvertiti dalla genitrice poi uccisa da un aneurisma), la 40enne di Taranto aveva chiesto un esame urgente, prima all’ospedale Moscati e poi al Santissima Annunziata. In entrambi i casi, i medici l’avrebbero mandata a casa. Qualche giorno dopo, la donna è morta. I due medici rinviati a giudizio per omicidio colposo.
A cura di Biagio Chiariello
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Due medici di Taranto sono stati rinviati a giudizio per l’ipotesi di omicidio colposo di una donna di 40 anni deceduta a luglio del 2015 per le conseguenze della rottura di un aneurisma, tre giorni dopo essere stata operata alla testa per una forte emorragia. All’epoca dei fatti, i due specialisti prestavano servizio uno al Moscati e l’altro all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Il processo si celebrerà dinnanzi al Giudice Monocratico presso il tribunale di Taranto dal prossimo 3 luglio. Disposta invece l’archiviazione per i 4 medici che operarono la donna. I parenti hanno sempre affermato che sarebbe bastato un semplice esame diagnostico o una Tac per salvare la vita della loro cara che morì dopo ripetute visite al Pronto Soccorso dei due diversi nosocomi tarantini. Si sono costituiti per la parte civile sia il marito della povera donna che le figlie.

E’ il 14 luglio di due anni fa quando la 40enne comincia ad avvertire un forte mal di testa, l’offuscamento della vista e conati di vomito. Allarmata anche dal fatto che la madre era deceduta otto anni prima per un aneurisma cerebrale avvertendo gli stessi sintomi, si sarebbe recata così al Pronto Soccorso dell’ospedale Moscati di Taranto spiegando i suoi timori al medico di turno che, secondo il racconto dei familiari, l’avrebbe tranquillizzata e rimandata a casa dopo averne disposto le analisi del sangue. I disturbi però non cessano e qualche giorno dopo, la donna si reca in un altro ospedale della città, il Santissima Annunziata. Ma anche qui, dopo aver spiegato i sintomi e le paure ai medici, sarebbe stata rispedita a casa con un calmante per sospetta gastroenterite. Il 22 luglio la quarantenne entra in coma: riportata d'urgenza all'ospedale Moscati, è successivamente trasferita con ambulanza al Santissima Annunziata, dove viene sottoposta a un intervento chirurgico alla testa. Tre giorni dopo muore. L’Asl subito dopo annuncia l’avvio di un’indagine interna sull’accaduto.

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