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I funerali di Stato dei 3 carabinieri morti nell’esplosione di Verona: “La vostra eredità ci parlerà per sempre”

Si tengono oggi, venerdì 17 ottobre, nella Basilica di Santa Giustina, a Padova, i funerali dei tre carabinieri Valerio Daprà, Davide Bernadello e Marco Piffari, morti nell’esplosione del casolare di Castel d’Azzano di proprietà dei fratelli Ramponi e oggetto di uno sgombero. Presenti alle esequie di Stato anche i carabinieri rimasti feriti e le più alte cariche dello Stato, tra le quali anche la premier Meloni e il Presidente Sergio Mattarella.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Le immagini degli onori militari per i tre carabinieri deceduti nell’esplosione di Castel d’Azzano
Le immagini degli onori militari per i tre carabinieri deceduti nell’esplosione di Castel d’Azzano

Ci sono tutti gli esponenti delle istituzioni ai funerali dei tre carabinieri, Valerio Daprà, Davide Bernadello e Marco Piffari, morti nel corso dell'esplosione del casolare di Castel d'Azzano, in provincia di Verona, di proprietà dei tre fratelli Ramponi, Dino, Maria Luisa e Franco, ora accusati di strage.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è entrata nella Basilica di Santa Giustina e ha salutato i familiari dei tre militari deceduti. Sono arrivati nella Chiesa delle esequie di Stato anche il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i ministri Guido Crosetto, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Andrea Abodi, Eugenia Roccella, Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini. Partecipa ai funerali anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

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Nella Basilica di 800 posti ci sono anche gli 8 carabinieri rimasti feriti nell'esplosione, tra cui militare 25enne Domenico Martella. Il corteo delle bare è arrivato all'esterno della Basilica accolto da un lungo applauso della folla che è accorsa a porgere l'ultimo saluto ai tre carabinieri. I funerali si tengono nella stessa Basilica nella quale furono celebrate le esequie di Giulia Cecchettin, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta l'11 novembre 2023.

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Il papà di uno dei tre carabinieri: "Non pensavo potesse morire facendo il suo lavoro in un paesino"

Seduti in prima fila, ci sono i familiari dei 3 carabinieri deceduti nell'esplosione. La cerimonia è presieduta dal Mons. Gianfranco Saba alla presenza della premier, del Presidente della Repubblica e dei ministri, che hanno salutato i parenti dei tre militari porgendo loro le proprie condoglianze.

Non sono solo parenti di tre servitori dello Stato quelli tra le prime file della Basilica: con loro siedono anche pezzi di vita, speranze e sogni di persone decedute mentre svolgevano il loro lavoro. Il papà di uno dei tre militari ha riferito brevemente ai media che il figlio era stato anche in zone di guerra prima di fermarsi a Castel d'Azzano e che mai avrebbe immaginato che potesse morire in un piccolo paese durante un'operazione di sgombero.

Davide Bernardello, il più giovane tra i militari deceduti, aveva intenzione di sposarsi a breve e con la fidanzata stava ultimando l'acquisto di una casa. Il figlio di Valerio Daprà, invece, ha raccontato di voler diventare carabiniere come il padre dopo averlo visto servire lo Stato senza mai tirarsi indietro.

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Mons. Saba durante l'omelia: "Incomprensibile quanto accaduto, carabinieri hanno servito patria con amore"

"È incomprensibile quanto è accaduto ai nostri fratelli, Marco, Valerio e Davide – ha sottolineato l'arcivescovo Gian Franco Saba, Ordinario militare per l'Italia celebrando i funerali dei tre Carabinieri morti a Castel d'Azzano -. La vittoria sul mondo e sul male è anche l'amore di chi serve la patria, ossia il prossimo, garantendo giustizia, bene comune e stabilità delle istituzioni preposte a custodire ordine e armonia nella comunità umana".

"I nostri fratelli hanno seguito la via del servizio per il bene comune – ha ricordato ancora -. Nel loro incontro con Cristo si saranno specchiati in Lui, vedendo che la bellezza dell'umanità sta nel servire il prossimo"

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Il ricordo degli amici dei 3 carabinieri deceduti

Un punto di riferimento per la comunità, una persona affabile che teneva all'amicizia. A parlare è un negoziante che conosceva Valerio Daprà da tanti anni e che lo reputava un amico. "Passava sempre a salutarmi, aveva un grande cuore ed era una persona sensibile ed affabile. Lo reputavo un amico, oggi perdo una persona cara" ha sottolineato ai microfoni del Tg1.

"Io conoscevo Marco Piffari da 30 anni – sottolinea invece un amico di un altro dei 3 carabinieri deceduti -. Sono papà di un carabiniere io stesso e anche io ho purtroppo un'ipoteca sulla casa. Per me Marco era un altro figlio, neppure un amico. Oggi ho salutato tutta la sua famiglia, sono molto toccato da tutto questo. Non abbiamo solo perso un buon carabiniere, ma abbiamo perso un uomo buono e di una grande dignità".

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Il ricordo dei familiari dei 3 carabinieri

"Caro Davide, non ricordo l'ultima volta che ti ho preso in braccio e non sapevo fosse l'ultima". A parlare durante i funerali è il papà di Davide Bernardello, il più giovane dei 3 carabinieri deceduti che insieme ai familiari delle altre due vittime ha ricordato i militari deceduti a termine delle esequie. "Il tempo è passato e sei diventato quello che più desideravi, un carabiniere. Hai potuto realizzare uno dei tuoi più grandi amori della tua vita oltre a Marika, ossia il tuo lavoro. Ho ricevuto tante belle testimonianze del tuo essere persona e carabiniere. Per noi, me e tua mamma, eri un figlio meraviglioso e un ottimo fratello. Eri limpido, sincero, generoso e sempre pronto ad aiutare. Un tuo collega ti ha scritto: ‘Sei un'anima gentile, di quelle che non si trovano più'. Vola in alto, sarai sempre nei nostri cuori".

Il figlio di Valerio Daprà, visibilmente commosso, ha preso la parola subito dopo. "Io ho avuto il privilegio di chiamare papà una persona che era dedita al sacrificio e alle sue responsabilità. Per lui era importante esserci per gli altri e questo dovere era presente in lui insieme alla pacatezza e alla modestia sincera. Quest'insensata tragedia lo ha strappato a me e a tutte le persone che lo hanno amato, ma io voglio credere che questa sua eredità continui a parlare a me anche nel silenzio. Grazie a tutti per commemorarlo con me, è un conforto".

Il fratello di Marco Piffari ha ricordato il grande senso del dovere dei tre militari, chiedendo a tutti di non rendere il loro sacrificio vano. "In questi giorni avete dato dimostrazioni importanti anche a noi familiari. Grazie a mio fratello, faccio parte anche io della famiglia dell'Arma, ora più di prima. Il vostro ricordo sarà sempre vivo nei nostri cuori, come il vostro esempio. Addio marco, ti vogliamo bene, i tuoi cari".

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Le parole del ministro della Difesa Crosetto

"I nostri nomi sono scritti sulla sabbia della vita, spariscono con le persone a cui siamo cari. I nomi di questi tre giusti no". A dirlo è il ministro Ministro della Difesa Guido Crosetto a termine dei funerali. "Il nome di questi tre carabinieri è scritto nella roccia e nella memoria della Repubblica. Verrà onorato e ricordato per sempre".

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