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Covid 19

I dati del 6 maggio spiegati: perché sono brutti, nonostante il record di guariti da Coronavirus

Più di ottomila guariti da Coronavirus in un giorno sembrano la migliore delle notizie. In realtà, sono dati falsati dalle seimila guarigioni lombarde in un giorno e che nascondono un lieve aumento dei contagi e un sensibile aumento dei decessi. Oggi nessuna regione a zero casi. E la curva dei contagi torna a crescere, anche poco, un po’ ovunque.
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Dopo giorni di buone notizie, oggi i numeri tornano a peggiorare. Il Bollettino della Protezione Civile di mercoledì 6 maggio sull’emergenza Coronavirus in Italia registra 214.457 casi (1.444 in più di ieri) di cui 93.245 guariti (8014 in più di ieri) e 29.684 morti (sono 369 in più di ieri). Dei contagiati, 74.426 sono in isolamento domiciliare con pochi sintomi o asintomatici, 15.769 sono ospedalizzati e 1.333 sono ricoverati in terapia intensiva, dati che confermano il trend decrescente delle ultime settimane. Le regioni più colpite dall'infezione restano Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Finora sono stati effettuati 1.549.892 tamponi, di cui 37.771 nelle ultime 24 ore.

“Il dato dei guariti oggi è davvero molto alto e arrivano quasi tutti dalla Lombardia”. Giovanni Forti, 26 anni è studente di Economics all'Università di Pisa e alla Scuola Superiore Sant'Anna. Dal 2018 fa parte della redazione di YouTrend, dove di occupa della parte editoriale, dell'analisi dei dati e della produzione di data visualization e su YouTrend ha scritto diversi articoli sulla pandemia del Covid-19: “ Probabilmente sono arrivati tutti insieme i risultati dei tamponi di persone che erano guarite da giorni se non da settimane – spiega Forti a Fanpage.it -. Teniamo conto che i tamponi sono sì aumentati in misura significativa”.

Quanti ce ne sono stati, di tamponi?
Il dato nazionale è pari a 64mila tamponi effettuati, un dato alto, vicino ai massimi, di cui circa il 42% per accertare guarigioni. Una percentuale, questa, assolutamente in linea con quelle dei giorni scorsi.

In Lombardia invece?
In Lombardia abbiamo avuto 14500 tamponi totali circa, di cui 7000 su pazienti che erano già stati testati una volta. A fronte di questi 7000 tamponi abbiamo quasi 6000 guariti.

 

È un numero impressionante…
Sì. Ed è un numero che ci fa pensare due cose: o che queste guarigioni non siano figlie di un doppio tampone negativo. O che queste guarigioni siano in realtà una coda di analisi effettuate nelle scorse settimane. Pazienti, in altre parole, che erano già guariti da un pezzo.

Il resto dei dati cosa ci dice?
Poco di diverso rispetto a ieri. C’è stato un lieve aumento dei casi in tutta Italia, a partire dalla Lombardia che supera i 750 nuovi casi, dopo giorni tra 500 e 600. Di fatto, ancora una volta, la Lombardia fa la metà dei casi.

E nel resto d’Italia quali sono le regioni che oggi hanno avuto aumenti più marcati?
Piemonte ed Emilia-Romagna si confermano come le uniche due regioni sopra i 100 casi con un aumento di quattro o cinque casi in più rispetto a ieri. Altre regioni, che avevano avuto un calo sostenuto nei giorni scorsi, come Liguria, Lazio e Veneto, superano i 75 nuovi casi. Peraltro, oggi non c’è nemmeno nessuna regione a zero casi.

Le buone notizie da dove arrivano?
Le buone notizie arrivano dal fatto che i guariti aumentano un po’ ovunque: anche senza la Lombardia, ci sarebbero stati in Italia quasi 3000 guariti, che non è un dato banale.

A livello di decessi oggi com’è andata, invece?
Male. Oggi abbiamo 369 decessi, quasi il doppio rispetto a quel che ci potevamo aspettare nei giorni scorsi. Peraltro, abbiamo più di 200 decessi in Lombardia, e anche questo dato potrebbe essere figlio di un numero molto elevato di tamponi post mortem, volti ad accertare la positività di persone decedute.

Anche la media mobile ci dà brutte notizie?
La media mobile racconta di 1550 casi di media al giorno, 770 in meno rispetto a mercoledì scorso. Un lieve peggioramento, anche qui. Ma è la prima volta dopo giorni. Non disperiamo, comunque: l’orizzonte virtuale degli zero casi rimane attorno a fine maggio. La chiave di volta, in ogni caso, è sempre la Lombardia.

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Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
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