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Gubbio, video porno di una coppia da Whatsapp finisce sul web: “Ho pensato al suicidio”

Un uomo e una donna di Gubbio protagonista di un video porno amatoriale, che avrebbe dovuto rimanere privato, si sono ritrovati su un sito pornografico a loro insaputa. Per questo hanno deciso di sporgere denuncia.
A cura di Davide Falcioni
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Avrebbe dovuto essere un video pornografico privato girato da una coppia di Gubbio per puro divertimento e condiviso in una chat di Whatsapp, invece un uomo e una donna della cittadina umbra si sono ritrovati online su uno dei principali siti di porno. Per questo la coppia ha deciso di sporgere denuncia tramite il loro legale, l’avvocato Tiziana Zeppa Bartoletti. L’esposto, per il momento contro ignoti, verrà presentato proprio nel giorno di entrata in vigore della legge 69/2019 ‘Codice Rosso’ contro il revenge porn. “Il web non può essere un far west ci sono regole che vanno rispettate, anche perché il virtuale si incontra con il reale e dietro certe situazioni ci sono persone che non possono essere calpestate solo per il gusto di far girare un video o ridere alle spalle di qualcuno”, ha dichiarato all’Adnkronos l’avvocato Zeppa Bartoletti.

La donna vittima dell’episodio ha spiegato all’agenzia di stampa: “Ti senti ferito, perseguitato, osservato, senza aver fatto nulla di male o commesso un reato. Capisci perché quella ragazza si è uccisa, ci sono momenti in cui ti passa per la mente una cosa del genere. Ne approfittiamo per manifestare la nostra vicinanza e solidarietà alla famiglia di Tiziana Cantone”, la ragazza che si tolse la vita dopo la diffusione sul web di alcuni suoi video amatoriali. Insieme alla compagna, il messaggio dell’uomo coinvolto ”è che denunciare è importante. Se ti fai schiacciare è un attimo finire a commettere gesti estremi”.

“In questa vicenda, chi ha diffuso il video al di fuori dei siti deputati alla loro pubblicazione, lo ha fatto con lo scopo deliberato di far individuare i protagonisti del video a tutti i destinatari, in pratica l’intera città di Gubbio e non solo. In ogni caso – sottolineano i promotori della denuncia – le indagini della magistratura avranno ampia facoltà di individuare i responsabili di questo gesto incivile e di perseguirli nelle sedi opportune. Chi li ha riconosciuti nel web e ha scaricato il filmato per poi condividerlo attraverso la piattaforma di instant messaging, come coloro che hanno addirittura rinominato il file con il cognome di uno dei protagonisti, hanno commesso, ai sensi della suddetta legge denominata ‘Revenge Porn’, un reato molto grave”.

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