Guarito da leucemia con la terapia genica, la mamma del bimbo di 4 anni: “Mai arrendersi”

"Ci sono bambini che ce l’hanno fatta e altri che invece non ci sono riusciti, ma c’è sempre una speranza. Non bisogna arrendersi mai”, è il messaggio di speranza lanciato dalla mamma del piccolo Paolo, il bambino di 4 anni salvato dalla leucemia all’ospedale Bambin Gesù di Roma dall’equipe medica di Franco Locatelli, attraverso una procedura sperimentale mai praticata prima: una terapia genica che ha eliminato completamente le cellule tumorali. “Si può vincere, nonostante tutto ciò che il mio unico figlio ha dovuto subire, noi ce l’abbiamo fatta" ha aggiunto la donna ai microfoni della trasmissione tv Mattino Cinque, non nascondendo la sua gioia per il grandissimo risultato e cercando di infondere speranza in tante altre famiglie che si trovano nella sua stessa condizione.
"È stata una giornata molto intensa ma ora siamo contentissimi" ha proseguito la mamma di Paolo, ringraziando pubblicamente il professor Locatelli e tutta la sua squadra per il “miracolo” che sono riusciti a compiere. "Il bambino ora sta bene e non ci resta che tornare alla normalità che è la cosa più semplice”, ha concluso la donna. "Per noi è motivo di grande gioia, oltre che di fiducia ma è ancora troppo presto per avere la certezza della guarigione, anche se il paziente è in remissione" ha avvertito però Locatelli che ora si prepara a mettere i pratica il metodo su altri pazienti già in attesa.
“La terapia genica CAR-T potrebbe sostituire il trapianto di midollo, con notevoli vantaggi dal momento che ha una tossicità molto minore e non compromette la fertilità del paziente”, ha ricordato il professore. L'obiettivo finale infatti è quello di arrivare ad eliminare, nel prossimo futuro, la necessità del trapianto di midollo osseo nei bambini con Leucemia linfoblastica acuta grazie all’utilizzo della terapia genica e infine "poter utilizzare tale terapia genica anche nei tumori solidi, che hanno prospettive di cure meno efficaci".