Grosseto, 37enne si impicca in casa prima dello sfratto: il corpo trovato dall’ufficiale giudiziario

Una tragedia silenziosa, consumata tra le mura di un appartamento, ha sconvolto questa mattina il centro di Grosseto. Un uomo di 37 anni è stato trovato senza vita nella propria abitazione, dove avrebbe dovuto presentarsi l’ufficiale giudiziario per dare esecuzione a uno sfratto.
A fare la scoperta è stato proprio l’ufficiale, arrivato puntualmente per la notifica: all’interno dell’appartamento, il giovane era già senza vita, morto impiccato. Secondo le prime ricostruzioni, il gesto risalirebbe a ieri sera.
Nel giro di pochi minuti sul posto sono arrivati i sanitari del 118, una pattuglia della polizia, gli uomini della Scientifica e il pm di turno, chiamati a ricostruire un dramma che sembra raccontare, ancora una volta, la fragilità di chi si trova schiacciato dal peso delle difficoltà economiche e dell’assenza di una rete di protezione.
Il Sunia: "Questione abitativa è vera emergenza sociale"
La morte del giovane ha suscitato una forte reazione anche da parte del Sunia (il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) della città maremmana. "La tragedia a Grosseto, dove un uomo di 37 anni si è tolto la vita dopo aver ricevuto lo sfratto, rappresenta un dolore profondo per tutta la nostra comunità e un segnale drammatico di quanto la questione abitativa sia ormai una vera emergenza sociale anche nel nostro territorio", ha dichiarato il presidente Antonio Terribile, ricordando come l’episodio richiami quanto accaduto a ottobre a Sesto San Giovanni: "Non possiamo ridurre ciò che è accaduto a un episodio isolato. È la conseguenza diretta di anni di disattenzione e di tagli alle politiche di sostegno all'affitto e alla morosità incolpevole".
Quello che è accaduto, secondo il sindacato, è "la conseguenza diretta di anni di disattenzione e di tagli alle politiche di sostegno all’affitto e alla morosità incolpevole, che hanno lasciato migliaia di famiglie e persone fragili senza rete di protezione. Quando mancano strumenti adeguati e risposte tempestive, lo sfratto diventa un muro invalicabile che può condurre alla disperazione. Il Sunia Grosseto chiede con forza al Governo, alla Regione Toscana e agli enti locali di attivare immediatamente un piano straordinario di intervento sulle politiche abitative, con il rifinanziamento stabile dei fondi per l’affitto e per la morosità incolpevole, e con misure che assicurino il passaggio da casa a casa, evitando che chi perde un’abitazione perda anche ogni speranza. Serve una risposta immediata e coordinata delle istituzioni: non possiamo più accettare che la mancanza di politiche sulla casa produca nuove tragedie. Dietro ogni sfratto ci sono persone, storie e fragilità che meritano ascolto, tutela e dignità".
Il precedente di Sesto San Giovanni
A Sesto San Giovanni, poco più di un mese fa, un altro dramma si è consumato con una dinamica simile e altrettanto spietata. La mattina dell’8 ottobre, attorno alle 9.15, il 71enne Letterio Buonomo si è gettato nel vuoto dal sesto piano del palazzo in cui viveva, in via Puricelli Guerra. All’ingresso dell’edificio si trovavano l’avvocato del proprietario e l’ufficiale giudiziario, giunti per notificare l’esecuzione dello sfratto. Pochi istanti dopo l’arrivo, l’uomo si è lanciato.
I soccorritori del 118, inviati da Areu, non hanno potuto far altro che constatare il decesso: il pensionato è morto sul colpo. Le forze dell’ordine, entrate nell’appartamento, hanno trovato un biglietto in cui aveva scritto "non ce la faccio più".
Nel 2024 in Italia oltre 40mila provvedimenti di sfratto
Nel 2024 il fenomeno degli sfratti in Italia ha mostrato segnali contrastanti ma complessivamente preoccupanti. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel corso dell’anno sono stati emessi 40.158 provvedimenti di sfratto, un valore in lieve crescita rispetto al 2023 (+1,99%).
Il dato più allarmante riguarda però le richieste di esecuzione presentate agli Ufficiali Giudiziari, che raggiungono quota 81.054, con un incremento significativo del 9,82% su base annua. Un aumento che indica una pressione crescente sulle famiglie in difficoltà economica e una possibile accelerazione dei contenziosi abitativi.
Diverso il discorso per gli sfratti effettivamente eseguiti, che nel 2024 sono stati 21.337, sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente (-0,04%). Un valore che resta elevato ma che non registra la stessa crescita delle richieste, probabilmente per effetto sia delle procedure più lente sia degli interventi di mediazione messi in campo da Comuni e Prefetture.
Per quanto riguarda le cause, la morosità incolpevole continua a rappresentare la motivazione prevalente, confermando il peso della crisi economica sulle condizioni abitative. Le altre cause – necessità del locatore e finita locazione – rappresentano una quota molto minore del totale.