Gli oggetti nel canale, il martello, gli amici di Sempio, le cugine Cappa: le novità sul delitto di Garlasco

In questi giorni l'attenzione è sulle indagini del delitto di Garlasco. Manca un giorno all'udienza sull'incidente probatorio che porterà nuovi periti ad analizzare i reperti trovati sulla scena del crimine. Intanto oggi si fa il punto su quello che è successo nella giornata di ieri 14 maggio quando tutto è iniziato con i carabinieri che all'alba hanno bussato a casa di Andrea Sempio e a quella dei suoi genitori ed è finito con il ritrovamento di oggetti "potenzialmente utili alle indagini" in un canale vicino a Garlasco.
Cosa cercavano i carabinieri di preciso nelle abitazioni non si sa: nel decreto disposto dalla Procura di Pavia si farebbe riferimento alla "ricerca di qualsiasi cosa utile alle indagini" sul delitto di Chiara Poggi. Andrea Sempio – amico del fratello della vittima – da qualche mese è indagato per omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, ovvero il fidanzato di Chiara e unico condannato per l'assassinio. In questi mesi nei suoi confronti c'è stato prima il prelievo di dna e delle impronte digitali e poi queste perquisizioni.
Alla fine ieri i carabinieri dalla casa di Sempio avrebbero sequestrato alcuni telefoni e pc. Mentre a casa dei genitori sarebbero stati sequestrati appunti scritti a mano conservati in alcune scatole: si tratterebbero di vecchi "diari" di Andrea Sempio in cui sarebbero contenuti appunti su come piacere alle ragazze. Anche a casa dei genitori è stata fatta la copia forense del contenuto di nuovi e vecchi telefoni.
Cosa è stato trovato nel canale di Tromello
La svolta nella giornata di ieri è arrivata verso sera quando è emersa la notizia che sono stati trovati degli oggetti "potenzialmente utili" alle indagini nel canale di Tromello, paese a pochi chilometri da Garlasco. Ma perché proprio qui?
Tutto parte da una testimonianza raccolta dalla trasmissione Mediaset Le Iene: un uomo, che resta anonimo, avrebbe raccontato di avere visto la cugina di Chiara Poggi Stefania Cappa (che precisiamo non è e non è mai stata indagata) gettare un oggetto metallico pesante all’interno del canale. Questo anni e anni fa. Tutto ancora da confermare. A lui si aggiungerebbe un altro testimone che parlerebbe di un attizzatoio da camino.
Alla fine nel canale sarebbero stati trovati oggetti "potenzialmente utili alle indagini": per ora si sa di un bracciolo di una sedia in ferro e altri oggetti di cui non si sa l'identità. Nessuna traccia dell'attizzatoio, ma c'è chi parla di un paio di forbici e di un martello. Tutto però dovrà passare al vaglio degli inquirenti e alle verifiche del caso. Soprattutto sul martello: i vari genetisti negli anni infatti avrebbero riconosciuto come arma del delitto proprio un martello, che tra l'altro è l'unico oggetto che manca da casa Poggi.
Come spiega a Fanpage.it l’avvocato dei genitori di Chiara Poggi, Gian Luigi Tizzoni: "In anni e anni di processi in cui sono stati sentiti diversi periti, almeno una decina di medici legali. Tutti, tranne uno, hanno detto che l'arma è un martello e non lo hanno detto leggendo i fondi del caffè. È il risultato di ore e ore di esami".
E ancora: "La vittima aveva una lesione a forma quadrata nella parte posteriore del cranio e aveva dei tagli vicino alle sopracciglia. Tutti hanno detto che si trattava di un oggetto a doppio uso tagliente e battente. Quindi un martello. Poi si era discusso se martello da carpentiere o da muratore, con delle leggerissime differenze. Si tratta di un martello. Inoltre a casa Poggi manca un solo oggetto, un martello appunto". Anche in questo caso se sia stato trovato veramente un martello nel canale di Tromello e se sia proprio l'arma del delitto dovrà essere tutto verificato.
Stando a quello che spiega "Chi l'ha visto?", in questo canale nel tempo ci sono state piene e alluvioni ma siccome si parla di un oggetto pesante potrebbe essere stato sul fondale per diversi anni.
Chi sono le sorelle Cappa e perché tornano nel mirino degli inquirenti
Il canale nella zona di Tromello battuto dai carabinieri e dai vigili del fuoco si trova nei pressi della ex villetta di proprietà della nonna delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara Poggi. Ma cosa c'entrano le sorelle Cappa nel caso di Garlasco? "Sono state le prime a essere messe nel mirino. In passato erano stati fatti tutti gli accertamenti su di loro: erano stati acquisiti i tabulati, sono state intercettate e preso il dna. Tutti conclusero che non c'entrarono nulla su quello che è accaduto a Chiara", ha spiegato a Fanpage.it l'avvocato Tizzoni. Nei loro confronti i dubbi caddero quasi subito perché "semplicemente l'assassino indossava un paio di scarpe che non sarebbero compatibili con il numero di piede di queste ragazze, di cui una aveva una gamba rotta nel periodo dell'omicidio".
Intanto il settimanale "Giallo" ha lanciato un'esclusiva in cui spiegherebbe che oggi 15 maggio pubblicherà un approfondimento su alcuni messaggi di una delle sorelle. Già ieri 14 maggio ha anticipato che sarebbero stati depositati in Procura più di 200 messaggi tra la cugina di Chiara Poggi, Paola Cappa, e un suo amico di Milano. Si farebbe riferimento al delitto. I contenuti di questi messaggi restano al momento sconosciuti.
Come si legge su Il Corriere della sera ci sarebbe anche l'intercettazione di una conversazione tra Paola Cappa e la nonna subito dopo la morte di Chiara: "Odio gli zii, non li sopporto più, mi hanno rotto. Non voglio che vengano qui. Se io e Stefania siamo ridotte così è per questa storia qua".
Perquisita anche le case di due amici di Andrea Sempio
Non solo la famiglia di Sempio sarebbe stata sottoposta a perquisizioni. I carabinieri sono andati anche a casa di Mattia Capra e Roberto Freddi, amici di Andrea Sempio e del fratello di Chiara. Questi due non sono indagati, ma nel 2007 frequentavano la villetta di Garlasco perché amici proprio di Marco Poggi. Il giorno del delitto ci sarebbe stata una chiamata con Andrea Sempio nel quale quest'ultimo li informava di quello che era accaduto.
Marco e Mattia erano anche compagni nella squadra di calcio del Garlasco e avevano in programma di fare tutti insieme una vacanza in Toscana. Di tutti e quattro i carabinieri di Milano hanno prelevato il dna in questo capitolo dell'inchiesta ma comunque erano già stati tutti sentiti dopo il delitto.
Sia Capra che Freddi, all'epoca dei fatti, raccontarono di non trovarsi a Garlasco il giorno in cui morì Chiara Poggi. Freddi aveva detto che frequentava la casa dei Poggi "soprattutto nei fine settimana". Infatti negli atti dell’indagine dell’epoca si legge che "aveva conosciuto Chiara Poggi senza avere mai avuto rapporti di frequentazione con la stessa visto la differenza di età; prima di acquisire la patente di guida, avvenuta nel 2006, si recava presso l'abitazione utilizzando una bicicletta da donna, della madre con un cestino basso di colore nero installato sul parafango e sprovvista di protezione posteriore sia in plastica sia in metallo; la sella è di colore nero ed è munita di molle esterne".