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Omicidio Giulia Cecchettin

Giulia Cecchettin, la sorella Elena: “Turetta la controllava su tutto, pure i messaggi della buonanotte”

L’intervista a “Quarto Grado” della sorella di Giulia Cecchettin: “Lui aveva capito che minacciando di farsi del male l’avrebbe tenuta con sé. La controllava su tutto”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Un senso di quanto accaduto non lo troverò mai, nemmeno quando avrò 60 anni perché io e Giulia sognavamo di invecchiare insieme". Sono le parole di Elena Cecchettin, ai microfoni della trasmissione Mediaset "Quarto Grado". La sorella, Giulia Cecchettin, è stata uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. Sul perché l'abbia fatto, Elena dice: "Pensava di avere il diritto sopra un'altra persona e di estenderlo al decidere se poteva vivere oppure no, se poteva uscire con le amiche, venire al mio compleanno, avere la libertà".

Nel corso dell'intervista la ragazza ripercorre i tanti meccanismi "sottili e subdoli" con cui Turetta imponeva il suo controllo sulla sorella, accresciuto nell'imminenza della laurea. "In questa situazione morbosa la trattava come una sua proprietà", spiega la sorella.

"Lui l'ha manipolata, anche solo insistendo, per tornare insieme e quando ciò è accaduto lei si è vergognata di dirmelo. La controllava in tutti modi".

Elena racconta le tante scenate per un messaggio della buonanotte non mandato, e i tanti piccoli stratagemmi escogitati dal ragazzo per mantenere una forma di controllo su Giulia. "Aveva tanti meccanismi subdoli di controllo su di lei che potrebbero sembrare una cavolata, però in realtà fanno capire quanto marcia era la situazione, quanto lui la stava comprimendo e attanagliando", racconta la giovane.

Per qualche settimana Filippo si è "sforzato di non fare scenate poi ha ricominciato tutto come prima se non peggio". Sono allora arrivate le minacce di farsi del male, per tenere Giulia legata a sé. "Aveva capito che minacciandola di farsi del male, di uccidersi, lei sarebbe rimasta anche se non voleva".

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