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Gemellini dati per morti e spariti a Cutro, 55 anni dopo aperta l’inchiesta sui neonati rubati

Al momento si tratta di un’indagine solo conoscitiva che non vede indagati ma volta ad accertare se effettivamente in quegli anni ci fosse una pratica di sottrazione di neonati dagli ospedali da rivendere poi a famiglie senza figli e di cui potrebbero essere stati vittime i due gemellini di Cutro. I piccoli furono dati per morti alla nascita nel 1970 ma i corpi mai riconsegnati alla famiglia.
A cura di Antonio Palma
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A 55 anni dalla scomparsa dei gemellini di Cutro, per la prima volta si muove la Procura della Repubblica di Crotone che ha deciso di aprire un fascicolo di indagine per fare finalmente luce sull’inquietante sparizione dei neonati dati per morti alla nascita nel 1970 ma i cui corpi mai sono stati riconsegnati alla famiglia. "Credo sia doveroso aprire un'indagine la più esaustiva possibile per stabilire alcune verità storiche” ha dichiarato il procuratore Domenico Guarascio.

Al momento si tratta di un'indagine solo conoscitiva che non vede indagati né ipotesi di reato specifiche ma volta ad accertare se effettivamente in quegli anni ci fosse una pratica di sottrazione di neonati dagli ospedali da rivendere poi a famiglie senza figli di cui potrebbero essere stati vittime i due gemellini di Cutro.

La sparizione dei due gemellini negli anni '70

Tutto nasce dalla denuncia pubblica dei fratelli maggiori dei due gemelli fatta nove anni alla trasmissione Rai "Storie italiane". I due rivelarono che alla madre fu detto in ospedale che erano morti ma nessuno le fece mai vedere i bimbi, né vivi né morti. I due raccontarono della loro mamma che piangeva perché le avevano rubato i gemellini.

Dalla testimonianza era nata un'inchiesta giornalistica che nei mesi scorsi ha portato alla scoperta di altri episodi analoghi, sempre nel Crotonese negli anni ’70. Secondo varie testimonianze raccolte dalla trasmissione Rai, infatti, il modus operandi era sempre lo stesso e scattava quando i neonati avevano bisogno di incubatrici.

Il sospetto di un traffico di neonati

A causa della mancanza delle apparecchiature, i bimbi venivano trasferiti a Catanzaro ma a quel punto a diverse mamme sarebbe stato detto che i neonati erano morti senza però che venisse restituito alcun corpo. A confermare il tutto anche un'ostetrica della vecchia struttura che alla stessa trasmissione ha detto che "i bambini venivano adottati da donne che pagavano".

Testimonianze e documenti che erano stati poi consegnati in primavera ai pm che ora hanno deciso di aprire un Fasciolo formale per accertare i fatti. “Stiamo raccogliendo, attraverso la Squadra mobile, testimonianze attraverso la formula delle sommarie informazioni e stiamo cercando di riscontrarne faticosamente la veridicità. Stiamo facendo un lavoro certosino, difficile e lungo di recupero della documentazione che spesso non si trova e stiamo confrontando le varie storie per cercare di trovare dei nessi capaci di integrare ipotesi di reato. La nostra attenzione è massima" ha dichiarato il Procuratore oggi.

“È un'indagine che apre scenari inquietanti qualora si troveranno le prove di sottrazione di minori. La Mobile sta lavorando in modo serrato perché le famiglie meritano una risposta visto che questi fatti hanno distrutto il clima familiare di queste persone" ha aggiunto invece il Questore invitando le persone che sono a conoscenza di elementi utili a contattare la polizia.

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