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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, spunta una nuova impronta: una scarpa insanguinata dove fu trovato il corpo di Chiara Poggi 

Nell’inchiesta sul delitto di Garlasco ci sarebbe una nuova impronta: quella di una scarpa insanguinata in cima alle scale dove fu ritrovato il corpo di Chiara Poggi.
A cura di Susanna Picone
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Spetta ai giudici della Corte di Cassazione decidere se riaprire il giallo di Garlasco o assolvere in via definitiva Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Lui, unico imputato, non sarà presente.
Chiara Poggi.
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Una nuova impronta nella villetta di Garlasco dove il 13 agosto del 2007 venne uccisa Chiara Poggi. Si tratterebbe dell’impronta di una scarpa insanguinata trovata – secondo le ultime ricostruzioni degli inquirenti che ormai da mesi indagano di nuovo sull’omicidio – in cima alle scale dove fu ritrovato il corpo della ventiseienne e che sarebbe compatibile con la ormai nota “traccia 33” che sarebbe stata lasciata sul muro dall’assassino. La nuova impronta sarebbe stata individuata nel gradino più alto delle scale nella villetta di Garlasco. A parlare di questa nuova impronta è il Tg1 nell’edizione delle 20 di questa sera.

L’ultima indiscrezione sulle indagini sul delitto di Garlasco arriva a pochi giorni dalla fine dell’incidente probatorio sul materiale genetico trovato sulle unghie della vittima. Com’è noto, da mesi è indagato nelle nuove indagini sul delitto Andrea Sempio, all’epoca amico del fratello minore di Chiara e che ha sempre ammesso di aver frequentato la casa in cui è stata uccisa la giovane donna. Sempio è indagato con l'accusa di aver ucciso Chiara Poggi in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, all’epoca fidanzato della vittima e condannato in via definitiva per l’omicidio.

La posizione della nuova impronta sarebbe perfettamente compatibile con la traccia 33 lasciata sul muro e che secondo la Procura apparterrebbe proprio a Sempio. Agli atti manca ancora la relazione della anatomopatologa Cristina Cattaneo, ma le prime indiscrezioni su quel documento fanno immaginare una nuova dinamica dell'aggressione.

Chiara Poggi, stando a queste prime indiscrezioni, potrebbe essere stata aggredita al piano terra una prima volta, ma il colpo fatale potrebbe essere arrivato quando era già sulle scale. L'assassino avrebbe poi risalito le scale e si sarebbe fermato a vedere il corpo dall'alto. La persona dunque che aggredì Chiara, a giudicare dalle impronte di scarpa e mano, si sarebbe soffermata a guardare sulle scale appoggiando la mano al muro e lasciando quindi la famosa traccia 33.

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