Garlasco, nuovi sequestri per Venditti. I pm: “Dentro ci sono di sicuro le prove di versamenti di Sempio”

È una battaglia di sequestri e dissequestri quella tra la Procura di Brescia e il Tribunale del Riesame. Bersaglio di questi provvedimenti è Mario Venditti, l'ex procuratore di Pavia indagato per corruzione in atti d'ufficio legato a quello che accadde nel 2017 quando chiese e ottenne l'archiviazione per Andrea Sempio, l'attuale indagato per omicidio di Chiara Poggi in concorso con ignoti o con Alberto Stasi.
Lo scorso 26 settembre con un decreto di perquisizione carabinieri e guardia di finanza erano entrati per la prima volta nell'abitazione di Venditti. L'accusa delle Procura di Brescia è di aver "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20-30mila euro, per favorire Andrea Sempio nell'ambito del procedimento penale di cui era co-titolare in qualità di procuratore aggiunto della Repubblica". Quindi erano finiti sotto-sequestro dispositivi elettronici, ma lo scorso 17 ottobre il Tribunale del Riesame di Brescia aveva accolto il ricorso presentato dall'avvocato difensore Domenico Aiello che aveva impugnato il sequestro. Cellulare e pc erano quindi ritornati nelle mani dell'ex pm, oggi presidente del Casinò di Campione. Davanti ai giudici l'indagato aveva detto: "Ho la vita rovinata, non ho mai preso un euro al di fuori dello stipendio".
Il dissequestro però è durato pochi giorni. La pm Claudia Moregola e il procuratore Francesco Prete venerdì 24 ottobre hanno disposto un altro decreto di sequestro di materiale informatico: la Procura di Brescia ha chiesto in entrare in possesso di 27 fra pc, telefoni, chiavette usb, schede di memoria e hard disk nella disponibilità di Venditti e dei due ex militari che nel 2017 lavorarono nella polizia giudiziaria e a stretto contatto con il procuratore. I due militari però non sono indagati.
Perché questo altro sequestro? I magistrati lo spiegano così: per selezionare il materiale di interesse investigativo nei computer e negli smartphone dell'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, e dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, servono "due mesi" e all'interno "sono sicuramente contenuti elementi utili alla prova" della corruzione e del "versamento di denaro agli inquirenti" da parte di Andrea Sempio, della sua "famiglia" o di soggetti "terzi" ancora "non individuati". L'avvocato difensore però ha precisato di non aver ricevuto ancora nessuno avviso di sequestro.
Il nuovo filone di indagini sarebbero iniziate dopo che lo scorso 14 maggio, durante una perquisizione a casa dei genitori di Andrea Sempio, era stato trovato un biglietto con scritto "Venditti gip archivia x 20. 30. euro". Secondo l'accusa si farebbe riferimento a possibili 20-30mila euro consegnati all'ex pm per ottenere l'archiviazione delle indagini. Tutto smentito da Venditti e dagli avvocati di Sempio che invece sostengono che quei soldi servivano per pagare le spese legali.
Per la Procura di Brescia non sarebbe l'unica anomalia: dalle intercettazioni ambientali farebbero intendere che Sempio era stato informato delle domande che gli sarebbero state rivolte durante l'interrogatorio. Si sentirebbe il padre dell'indagato rivolgersi al figlio dicendogli: "Chiunque ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate". E Andre Sempio gli aveva risposto: "Lo so, lo so". Tutto però dovrà essere ancora accertato.