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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, Lovati: “Dai Sempio lasciavo piovere soldi”. E sul nuovo team difensivo: “Hanno cambiato strategia”

L’ex avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, dopo il licenziamento ha espresso il parere sul nuovo pool difensivo: “Il cambio di strategia della difesa di Sempio è mirato a una più stretta collaborazione con l’accusa”.
A cura di Giorgia Venturini
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Massimo Lovati, ex avvocato di Andrea Sempio
Massimo Lovati, ex avvocato di Andrea Sempio
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"Il cambio di strategia della difesa di Sempio è mirato a una più stretta collaborazione con l'accusa". Lo ha precisato l'avvocato Massimo Lovati che ha partecipato alla puntata di ieri sera della trasmissione tv Farwest. Lovati ha risposto alla domanda di cosa pensa sul nuovo team difensivo dell'attuale indagato Andrea Sempio, accusato dell'omicidio di Chiara Poggi in concorso con Alberto Stasi e ignoti.

Fino a poche settimane fa il fedelissimo avvocato (lo era dal 2016) di Sempio era proprio Lovati. Poi l'indagato lo ha "licenziato" e al suo posto è stato assunto il legale Liborio Cataliotti. Quest'ultimo affianca l'avvocata Angela Taccia, presente fin da quando è iniziato questo ultimo filone di indagine da parte della Procura di Pavia.

Un cambio di rotta c'è stato anche dal punto di vista dei consulenti: al posto dell'ex generale del Ris Luciano Garofano sono subentrati l'ex poliziotto Armando Palmegiani e la genetista Marina Baldi. Licenziamenti e assunzioni arrivano quasi al termine dell'incidente probatorio e in vista dell'udienza del 18 dicembre quando i periti super partes illustreranno al gip i loro risultati.

Ora Lovati parla di una collaborazione più stretta tra difesa e accusa: "Ad esempio la partecipazione di Sempio alla consulenza della dottoressa Cattaneo, cosa che io non avrei accettato". L'ex avvocato fa riferimento a quando lo scorso 24 ottobre Andrea Sempio era stato convocato all'Istituto di Medicina Legale in via Mangiagalli a Milano per un'ispezione corporale voluta dalla dottoressa Cristina Cattaneo incaricata dalla Procura di Pavia per fare nuovi accertamenti sul delitto di Chiara Poggi. Allora erano state prese le misure dell'indagato, dal peso all'altezza: sono stati misurati gli arti superiori di Sempio per comparare i dati con l'eventuale traiettoria dei colpi a Chiara Poggi. "Non avrei mandato Sempio a questa consulenza", ha precisato Lovati in trasmissione.

Per poi aggiungere: "Mi compiaccio però con il nuovo pool difensivo perché mette l'accento su un particolare importante che è quello dell'omicidio in ‘concorso' con Stasi o ignoti (ovvero l'accusa nei confronti di Sempio da parte della Procura): tirando questo mulino dalla loro parte, nel senso di dire che per loro è Alberto Stasi l'assassino, finiscono per incidere in modo indiretto e negare la possibilità di ‘concorso'". Per l'ex avvocato di Sempio Alberto Stasi non è il vero assassino di Chiara Poggi anche se c'è una condanna in via definitiva nei suoi confronti.

In merito all'altro filone di indagine che vede indagato per corruzione in atti giudiziari l'ex pm Mario Venditti e il padre di Andrea Sempio, Lovati precisa ancora una volta che i soldi nel mirino degli inquirenti erano stati usati dai Sempio per pagare loro avvocati. Ha confermato di aver percepito 15-16mila euro, "me li ha dati Soldani (ovvero l'altro avvocato insieme a Lovati e Grasso nel team difensivo di Andrea Sempio nel 2016). In totale, siccome gli altri hanno incassato quanto me, i Sempio hanno pagato 45mila euro. Non mi sono mai chiesto perché all'inizio sono stati chiesti questi soldi subito ai Sempio, a me piovevano addosso e lasciavo che piovessero. Non ho mai chiesto soldi io ai Sempio. Rispondevano a delle richieste non mie. Ma io ero contento così".

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