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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, l’analisi sul tampone orale di Chiara Poggi sarà ripetuto: al setaccio i Dna degli amici di Sempio

Potrebbe essere replicata già lunedì mattina l’analisi sul tampone orale che ha rivelato la presenza di Dna maschile nella bocca di Chiara Poggi, per verificare che sia sconosciuto davvero e non frutto di una contaminazione. Al setaccio i Dna degli amici dell’indagato Sempio, tra cui anche un ragazzo morto suicida nel 2016.
A cura di Ida Artiaco
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Sarà replicata forse già domani mattina, lunedì 14 luglio, l'analisi sul tampone orale di Chiara Poggi che avrebbe rivelato la presenza nella bocca della vittima di Dna maschile non appartenente, secondo quanto filtrato da organi di stampa, né ad Andrea Sempio, attualmente indagato per concorso nell'omicidio di Garlasco, né ad Alberto Stasi, unico condannato in via definitiva per il delitto consumatosi nella villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007.

Con i risultati della replica si potrà ragionare sulla presenza del nuovo profilo individuato nelle prime analisi preliminari dell'incidente probatorio e si potrà capire se davvero questo ignoto (ribattezzato pertanto Ignoto 3) sia davvero conosciuto o se sia frutto di una contaminazione. La genetista Denise Albani, perito incaricato dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli, ha infatti già escluso un’altra contaminazione, quella dell’assistente del medico legale che 18 anni fa prelevò i tamponi durante l’autopsia.

Gli inquirenti ricostruiranno – per dare un volto a Ignoto 3 – anche il giro di relazioni dell’indagato Andrea Sempio, in quell’estate del 2007, procedendo anche a prelievi mirati di Dna, come riportano oggi Il Corriere della Sera e Repubblica. Secondo il quotidiano di via Solferino, infatti, per la procura di Pavia, diretta da Fabio Napoleone, l'ignoto sarebbe un complice proprio di Sempio. I pm sono certi che lui fosse nella villetta di via Pascoli.

Pertanto, dovrebbero essere passati al setaccio i Dna degli amici dell'indagato, come Alessandro Biasibetti (oggi frate), Roberto Freddi e Mattia Capra, già sentiti lo scorso marzo. Ma potrebbe essere richiesto anche il Dna di un altro ragazzo, sempre amico di Sempio, morto suicida nel 2016. Il suo corpo è stato cremato, ma i carabinieri nella loro caccia al profilo ignoto potrebbero risalire al suo Dna tramite i familiari. Si resta comunque nel campo delle ipotesi e il condizionale è d'obbligo.

A chiedere cautela è ancora una volta la famiglia Poggi. "Chi vivrà vedrà, fra tre giorni sapremo se e cosa uscirà dall’attività peritale. Al momento mi pare sia emerso che un tecnico di laboratorio ha inquinato la garza del tampone. La garza analizzata è una sola, e questo dettaglio è importante per il concetto, secondo noi centrale, della contaminazione da laboratorio", ha detto a Repubblica l'avvocato dei genitori di Chiara, Gian Luigi Tizzoni. "Attendiamo la fine dell’attività su questo profilo, ma non prevedo sorprese al riguardo", ha ribadito il consulente Marzio Capra, anche perché – ha sottolineato – "si tratta di una cellula e quindi di un quantitativo minimissimo".

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