Garlasco, cosa sono le valutazioni antropometriche eseguite su Andrea Sempio e a cosa servono dopo 18 anni

Ieri 25 ottobre Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, si è presentato all’Istituto di medicina legale insieme ai suoi legali Angela Taccia e Liborio Cataliotti e al suo consulente Armando Palmegiani. Per tre ore si è sottoposto alle "misurazioni antropometriche" volute dalla pm Giuliana Rizza e dall’aggiunto Stefano Civardi – ovvero i magistrati di Pavia che si occupando delle indagini – e affidate all’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Ma a cosa servono queste nuove misurazioni sull'indagato? E soprattutto a distanza di 18 anni dall'omicidio di Garlasco porteranno a prove utili per le indagini? Lo ha spiegato a Fanpage.it Salvatore Spitaleri, biologo forense e criminalista, ex RIS Messina.
Cosa sono le valutazioni antropometriche?
Sono esami che si basano sulla misurazione dei vari distretti corporei di un individuo: quindi le gambe, il piede, le braccia,…insomma le misure del corpo e di quelle legate alla camminata, alla lunghezza del passo. Tutto in proporzione anche all'altezza e al peso. Anche le misure e la morfologia del volto rientrano in questa materia e sono spesso utilizzati per l'identificazione personale quando è possibile rilevare con precisione i dettagli degli occhi, delle orecchie del naso, dell'attaccatura dei capelli etc. e le loro distanze reciproche.
Questi esami servono per cercare di capire se lui era presente sulla scena del crimine. Ma a distanza di 18 anni l'esame di ieri può dare dei risultati utili?
È estremamente improbabile, perché come si fa a risalire al passo, all'andatura, alla pressione esercitata sul pavimento che l'indagato aveva 18 anni fa? È molto complicato e lascia troppo spazio alla fantasia piuttosto che alla oggettività. Anche perché non esistono in merito banche dati. Senza togliere nulla alla professionalità di chi sta svolgendo il lavoro, mi sembra comunque tutto molto fantasioso e non credo potrà portare a definire l'eventuale presenza di Sempio sulla scena del crimine.
Ci sono già problemi a identificare l'impronta 33 perché a mio parere non ci sono sufficienti minuzie per giungere alla identità dattiloscopica di Sempio, figuriamoci questo tipo di accertamento.
Qual è il problema principale legato alle valutazioni antropometriche?
Il problema è che non c'è nulla a cui comparare queste nuove misurazioni. Non è che c'è un filmato di Andrea Sempio del giorno dell'omicidio. Di solito infatti questi accertamenti si fanno sulla base di un filmato. Come ad esempio quando le telecamere di una banca riprendono il rapinatore entrare e uscire: si va a misurare le braccia, le gambe, la camminata, i movimenti dell'indagato, i particolari del viso e poi li confronti con i dati ottenuti dal video. Ma nel caso di Andrea Sempio di cosa stiamo parlando?
Quindi secondo lei gli accertamenti fatti ieri non servono a nulla?
La valenza probatoria di questi ultimi esami non è zero ma gli si avvicina molto, nonostante gli sforzi del consulente. Dopo 18 anni le caratteristiche fisiche sono cambiate, anche le movenze. Io stesso non cammino più come camminavo 20 anni fa. Non si riuscirà quindi a trovare un grado di somiglianza sufficiente da garantire una certa sicurezza per l'identificazione personale. Anche perché quante sono le persone che hanno le sue stesse caratteristiche? Molte. La sensazione per questo caso è che a tutti i costi bisogna trovare un risultato.