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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, c’è solo il sangue di Chiara Poggi sulle tracce analizzate finora: cosa sappiamo e cosa succede ora

Stando a quanto spiegato da fonti di Fanpage.it, nei tamponi orale, vaginale e rettale repertati sulla vittima durante l’autopsia è stato trovato solo il Dna di Chiara Poggi. Mentre ultime tracce – repertate nella villetta di Garlasco e ora analizzate di nuovo – sono state la numero 52 e la numero 54 trovate sulle scale interne della casa dove è stato trovato il cadavere. Ecco cosa è stato scoperto.
A cura di Giorgia Venturini
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Continuano gli accertamenti sulle tracce e reperti recuperati sulla scena del crimine nella villetta di Garlasco dove è stata uccisa Chiara Poggi il 13 agosto 2007. Nei primi tre appuntamenti dell'incidente probatorio sono state analizzate impronte e gli oggetti trovati nella spazzatura in casa la mattina dell'omicidio. Dopo 18 anni nulla di nuovo, o meglio che potrebbe essere utile alle indagini su Andrea Sempio. Su nessun oggetto e sulle impronte analizzate è stato trovato il suo Dna. Da chiarire che nell'incidente probatorio non è prevista la traccia 33, quella che la Procura di Pavia ha associato ad Andrea Sempio. Ma quali sono gli ultimi aggiornamenti sulle analisi?

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I periti hanno accertato che sulle tracce del tappetino del bagno è stato trovato solo il sangue di Chiara Poggi. Stando infatti alla dinamica di quello che è successo nella villetta di Garlasco l'assassino – che per una sentenza in via definitiva è Alberto Stasi – dopo aver commesso l'omicidio si sarebbe pulito le mani in bagno, facendo poi sparire tre teli mare dalla villetta. Stando a quanto spiegato da fonti di Fanpage.it, nei tamponi orale, vaginale e rettale repertati sulla vittima durante l'autopsia è stato trovato solo il Dna di Chiara.

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E ancora: le ultime tracce di sangue analizzate sono state la numero 52 e la numero 54 trovate sulle scale interne della casa dove è stato trovato il cadavere. Ma anche la 13D (una traccia di sangue nel salone) e la numero 43. Su tutte queste è stato trovato solo il sangue di Chiara Poggi e non dell'assassino. E soprattutto non di Andrea Sempio che è l'attuale indagato.

Non si può invece analizzare perché si è deteriorato con il passare del tempo il capello – o meglio struttura pilifera perché non è certo che si tratti di un capello umano – che è stato trovato sulla confezione di cereali che la vittima ha mangiato pochi minuti prima di essere stata assassinata.

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"In pratica tutte cose che sapevamo già con ulteriore spreco di tempo e risorse. Verranno comunque effettuate delle repliche di consolidamento e una ricerca (che non verrà) su ipotetiche ed infinitesimali tracce Y (di materiale maschile “contaminante”)", ha commentato a Fanpage.it il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra.

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Ora restano gli ultimi accertamenti da fare dell'incidente probatorio: tornare a rivalutare i risultati ottenuti dalla perizia del 2014 sulle unghie di Chiara Poggi. Alla fine è veramente la cosa che conta. Tutto è partito e si concentra su questo: ovvero su quei frammenti di materiale genetico che il perito incaricato dalla Corte d'Appello Bis durante il processo ad Alberto Stasi, il professore Francesco De Stefano, non attribuì a nessuno perché non rilevò un Dna chiaro e pulito. Cosa che invece hanno fatto i consulenti di Alberto Stasi e di recente anche quelli della Procura di Pavia: per loro il materiale genetico è di Andrea Sempio.

Come precisa a Fanpage.it l'avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati: "Torniamo ora all'esame del Dna sulle unghie di Chiara Poggi: quello che la difesa di Stasi e la recente consulenza della Procura dice di essere sostanza biologica di Andrea Sempio. Quello che noi invece abbiamo sempre negato. Da qui era partito l'incidente probatorio e qui ritorniamo. Non si sa però quando. Non c'è ancora una data".

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