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Galli d’accordo con Draghi su obbligo vaccinale: “Per come si stanno mettendo le cose è necessario”

Galli (Sacco) a Fanpage.it sulle parole di Draghi in conferenza stampa: “Ha tutto il mio appoggio per quanto riguarda l’obbligo vaccinale, l’interesse collettivo supera le posizioni di tipo individuale, ma per quanto riguarda la terza dose di vaccino ho ancora molti dubbi sull’efficacia e l’effettiva necessità”.
A cura di Ida Artiaco
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"Il premier Draghi ha tutto il mio appoggio per quanto riguarda l'obbligo vaccinale ma per quanto riguarda la terza dose di vaccino ho ancora molti dubbi". Così Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha commentato a Fanpage.it le dichiarazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, rilasciate nel corso della conferenza stampa di questo pomeriggio, in cui ha fatto sapere, rispondendo alle domande dei giornalisti in platea, che il Governo apre alla possibilità di inserire l'obbligo per i vaccini contro il Covid e alla terza dose di vaccino. "Non ho una posizione contraria all'applicazione dell'obbligo vaccinale ove necessario – ha precisato Galli -. E per come si stanno mettendo le cose temo che sia necessario farlo. Se la decisione di Draghi è in questa direzione ha il mio appoggio, è un atteggiamento razionale. Certamente credo che chiunque preferisca persuasione, informazione e non un atteggiamento impositivo. Ma se non si riesce ad ottenere un risultato, l'interesse collettivo supera le posizioni di tipo individuale e l'imposizione dell'obbligo toglierebbe dubbi e impedirebbe di tergiversare su questa questione. Ovviamente dovranno essere prese in considerazione tutte le situazioni in cui per necessità non va attuata la vaccinazione o in cui non è necessaria, come accade in molti che hanno già una protezione indotta e duratura da parte dell'infezione naturale".

Sull'obiettivo del raggiungimento dell'80% di immunizzati tra gli over 12 in Italia entro la fine di settembre, ribadito da Draghi, Galli ha dichiarato che si augura "che ciò avvenga al ritorno tra l'altro di molte persone alle attività correnti. Tuttavia, molti di coloro che non si sono vaccinati non vogliono vaccinarsi per cui nemmeno con l'imposizione dell'obbligo temo si possano avere risultati immediati. Il segnale è forte, come forte è stato il segnale dato dalla scarsa adesione alle manifestazioni dei no pass. Se qualcuno pensava di trarre vantaggi elettorali in quel modo sarà rimasto deluso"

Meno d'accordo Galli è con il presidente del Consiglio rispetto alla possibilità di somministrare la terza dose di vaccino Covid, il cosiddetto booster, a partire da fragili e immunodepressi: "Sulla terza dose io ancora ho molti dubbi, sulla sua efficacia e sull'effettiva necessità. Sono disponibile a valutarle, anzi sono assolutamente interessato e ci sto studiando rispetto alla possibilità di vedere che fare rispetto alle persone immunodepressse. Ma prima si deve vedere se queste ultime hanno risposto o meno alla vaccinazione e poi capire come agire. Somministrare indiscriminatamente la terza dose non mi fa stare tranquillo, anche perché sono convinto che chi non ha risposto a due dosi difficilmente risponderà ad una terza".

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