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Fu salvata dal suicido, si getta di nuovo nel vuoto: “Non rompetemi”

Nel primo tentativo fu salvata da Oliviero Biancato, un uomo già malato di cancro e che a seguito della malattia è morto a novembre.
A cura di A. P.
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Il suo desiderio di farla finita era così forte che neanche il salvataggio in extremis dopo un primo tentativo di suicidio le ha fatto cambiare idea  e la donna ha ritentato di suicidarsi questa volta portando a termine il disperato gesto. La protagonista della vicenda è una 43enne di Spinea in provincia di Venezia che lunedì si è uccisa lanciandosi dal balcone del suo appartamento al terzo piano. La donna era stata già salvata da un tentativo di suicido nel luglio dello scorso anno quando Oliviero Biancato, un elettricista di Mestre, morto poi a novembre di quest'anno, che nonostante fosse già malato di cancro si tuffò nelle acque del Canal Salso dal cavalcavia di San Giuliano per recuperarla. Come racconta Il Gazzettino, questa volta però nessuno è accorso in aiuto della donna, e la 43enne è stata ritrovata a terra nel cortile dai vigili del fuoco che erano andati a casa sua per notificarle un accertamento sanitario su ordine dei servizi sociali, che conoscevano la sua situazione di disagio psichico. Attaccato alla porta della sua casa i carabinieri hanno ritrovato un biglietto eloquente su cui era scritto “Non rompetemi i c…”. Un messaggio in cui la donna ancora una volta chiariva di non voler essere aiutata.

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