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Fratello e sorella assassinati a Milano

L’ex della ragazza confessa, dopo diverse ore di interrogatorio, di aver ucciso i due fratelli. L’assassino, dopo una lite, ha ucciso il suo amico e poi ha sequestrato e torturato la ragazza.
A cura di Antonio Palma
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Ilaria Pallummieri

Un’amicizia tra tre giovani sfociata in un duplice omicidio, è la brutta storia che ieri ha avuto per protagonisti Gianluca Palummieri, 20 anni, la sorella Ilaria Palummieri, di 21 anni, e il suo ex fidanzato e autore del delitto Riccardo Bianchi.

La ragazza è stata trovata nuda e legata al letto nella sua abitazione a Milano, mentre il corpo senza vita del fratello a Rho. Lo stesso Bianchi ha fatto ritrovare il cadavere della ragazza presentandosi in commissariato, anche se ha confessato l’omicidio solo dopo diverse ore di interrogatorio, durante il quale prima ha negato, dicendo di essersi svegliato con la fidanzata già cadavere, per poi ammettere tutto dopo il ritrovamento del corpo dell’amico.

La dinamica del duplice omicidio, raccontata dallo stesso Riccardo, è agghiacciante, dopo una serata tra amici, nella notte di mercoledì, Gianluca e Riccardo restano soli, ubriachi iniziano una discussione sulla sorella di Gianluca, nonché fidanzata dell’omicida, e qui scatta il raptus di Riccardo che colpisce l’amico con una serie di coltellate. E’ già giovedì mattina quando Riccardo carica il corpo senza vita dell’amico nel bagagliaio della sua auto e si dirige verso l’abitazione di Gianluca e della sua ex, qui, sempre secondo il suo racconto, sequestra la ragazza per oltre dieci ore, legandola al letto, per poi abusare di lei e seviziarla fino ad ucciderla per soffocamento. Infine, nella serata di giovedì, l’omicida ha ripreso la sua auto e ha portato il cadavere dell’amico a Rho, scaricandolo vicino ad un cassonetto, dove è stato ritrovato da un passante venerdì mattina. Tornato a casa, in evidente stato di agitazione, è stato convinto dai genitori a presentarsi in commissariato, dove dopo vari tentennamenti ha confessato.

La ricostruzione fatta dal giovane, ovviamente, ha ancora molti lati oscuri, in primo luogo è ancora da chiarire quale sia il movente reale che ha fatto scattare la furia omicida, così come non è chiaro quale sia stata l’arma del delitto e dove è stata gettata, e da stabilire sono anche i tempi degli spostamenti.

I tre si conoscevano da circa dieci anni e avevano frequentato la stessa scuola, poi Ila, come lei si faceva chiamare su facebook, e Riccardo si erano fidanzati, ma il loro era un rapporto tormentato, fatti di continui tira e molla, fino alla separazione non bene accettata da Riccardo che continuava a cercarla. Secondo il racconto dell’assassino, anche la stessa sera dell’omicidio il suo obiettivo era quello di incontrare la ragazza, quando Gianluca ha cercato di ostacolare i suoi piani in Riccardo è scattato qualcosa che gli ha fatto compiere la serie di violenze.

Dal carcere di San Vittore, dove è ora in stato di arresto con l’accusa di duplice omicidio volontario, Riccardo continua a ripetere che non sa perché lo abbia fatto, probabilmente questo sarà il luogo in cui avrà molto tempo per riflettere sul perché delle sue azioni.

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