Naufragio Costa Concordia

Francesco Schettino, rinviata l’udienza per la semilibertà dell’ex comandante della Costa Concordia

Rinviata ad aprile l’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma chiamato a decidere sull’istanza per la semilibertà dell’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino. Oggi, martedì 4 marzo, i giudici avrebbero dovuto esprimersi sulla richiesta dell’avvocata Paola Astarita, dopo che l’uomo ha maturato il termine per accedere a misure alternative al carcere.
A cura di Eleonora Panseri
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L’ex comandante Francesco Schettino in una foto del 2015.
L’ex comandante Francesco Schettino in una foto del 2015.
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Naufragio Costa Concordia

È stata rinviata al prossimo 8 aprile l’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Roma chiamato a decidere sull'istanza per la semilibertà presentata dalla legale di Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia.

Oggi, martedì 4 marzo, i giudici avrebbero dovuto esprimersi sulla richiesta dell'avvocata Paola Astarita, inoltrata dopo che l'uomo ha maturato il termine che gli consente di accedere a misure alternative al carcere.

L’udienza è stata rinviata perché il giudice incaricato della discussione è cambiato e il nuovo magistrato assegnato dovrà quindi studiare il fascicolo prima di potersi esprimere. Tra le strutture individuate, dove Schettino potrebbe andare a lavorare quelle gestite dall’associazione no profit di Flavia Filippi, ‘Seconda Chance’.

Condannato a 16 anni di carcere per il naufragio davanti all'isola del Giglio in Toscana, avvenuto la notte del 12 gennaio del 2012, dove morirono 32 persone e un centinaio di passeggeri rimasero feriti, avrebbe dovuto partecipare all'udienza a porte chiuse prevista per oggi in videocollegamento dal carcere di Rebibbia.

L'ex comandante è recluso nel penitenziario dal 2017, da quando la condanna è diventata definitiva. La decisione potrebbe quindi arrivare il mese prossimo.  Se i giudici decideranno di concedere il beneficio della semilibertà, l'ex comandante potrebbe uscire dal carcere durante il giorno per andare a lavorare.

Schettino venne arrestato tre giorni dopo il naufragio, il 16 gennaio. Le indagini sulla tragedia si chiusero con 8 indagati, tra cui l'ex comandante, e il 22 maggio 2013 venne rinviato a giudizio dal giudice dell'udienza preliminare.

Il 15 febbraio 2015 arrivò la condanna di primo grado a 16 anni omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono dell'imbarcazione. La sentenza è stata successivamente confermata anche dalla Corte d'appello di Firenze e dalla Cassazione.

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