Flotilla, ore di ansia per l’imam di Bologna Lafram: nome assente dalle liste. Poi le scuse della Farnesina

Sono ore di apprensione per la sorte di Yassine Lafram, presidente e imam dell'Ucoii di Bologna, tra gli attivisti della Global Sumud Flotilla arrestati ieri dalle forze militari israeliane mentre si dirigevano verso la costa di Gaza. Il suo nome non compariva fino a stamattina nelle liste dei cittadini italiani pubblicate dopo gli abbordaggi alle imbarcazioni della spedizione, alimentando i timori dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia.
L'Ucoii ha immediatamente avviato azioni urgenti, contattando in mattinata l'ufficio del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e le Unità di Crisi a Roma e Tel Aviv. È stata inviata una missiva per richiedere la conferma ufficiale della presenza di Lafram nelle liste dei cittadini italiani in gestione da parte del Ministero.
Di fronte al silenzio delle istituzioni, l'Unione temeva "sia la mancata considerazione del Presidente Lafram da parte del Ministero, sia il conseguente trattamento come cittadino italiano privo di pieni diritti". Il Segretario Nazionale Baradai ha denunciato: "Tutte le notizie acquisite fino ad ora sono frutto di sforzi personali e contatti con il coordinatore Arci. Questa situazione sta generando una forte ansia tra i familiari e le nostre comunità territoriali. Ci auguriamo una pronta risposta, una maggiore reattività e una maggiore collaborazione da parte del Ministero".
Solo in mattinata è arrivata una risposta ufficiale dalla Farnesina: "Il Segretario ha ricevuto la chiamata dell’Unità di crisi che si è scusata della mancata risposta e ha assicurato che il nome del presidente Lafram è tra coloro che la Farnesina sta gestendo per fornire i dovuti servizi consolari già in mattinata", ha fatto sapere l'Ucoii.
Lafram "allo stato attuale si trova ancora in stato di fermo ed è detenuto dalle forze dell'esercito israeliano insieme agli altri italiani che hanno con lui preso parte alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla". Il presidente "sta bene, ha ricevuto tutti i servizi necessari per una permanenza ed un pernottamento al sicuro", scrive poi l'Ucoii.
"La Farnesina, dopo le scuse per la svista nelle comunicazioni, assicura che attualmente il suo nome compare nella lista ufficiali degli italiani e che oggi insieme agli altri riceverà la visita consolare e tutti i servizi di cui gli italiani all'estero in queste condizioni hanno diritto", riferisce l'Unione delle Comunità islamiche. "Tra oggi e domani, al massimo domenica, pare sia previsto il suo rientro in Italia. Su questa informazione purtroppo non abbiamo ancora una data certa- continua l'Ucoii- ma ci è stato comunicato che il suo rimpatrio sarà entro questo weekend. Vi terremo aggiornati in caso di cambiamenti". Infine, aggiunge l'Ucoii, "vogliamo ringraziare il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e l'arcivescovo Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, che si sono mobilitati per Yassine Lafram e si sono impegnati ad inviarci ogni possibile aggiornamento. Ringraziamo ovviamente anche tutte le persone di buona volontà che hanno contribuito a tenerci informati sulle sorti del nostro presidente Lafram e vi chiediamo di ricordarlo nelle vostre preghiere per un suo celere rilascio e un rientro in patria in condizioni di sicurezza".
Lafram si trovava a bordo dell'imbarcazione "Karma" – la stessa in cui viaggiava il giornalista di Fanpage.it Saverio Tommasi – dirottata forzatamente dalla Marina militare israeliana all'alba a 35 miglia da Gaza verso il porto di Ashdod. Sulla stessa imbarcazione viaggiavano anche deputati ed europarlamentari. Secondo le ultime informazioni provenienti da Israele, tutti i membri dell'equipaggio della "Karma" si trovano ancora in stato di fermo non notificato presso il porto di Ashdod. Viene negato ogni contatto con i membri italiani, anche all'avvocato che attende fuori dalla struttura portuale.