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Finto prete tenta una truffa e viene smascherato da quello vero: arrestato un 20enne

Si fingeva sacerdote per truffare altri ecclesiastici: l’ultima l’ha fatta ai danni di un prete di Gallipoli, chiedendogli 1.500 euro per una ragazza con figli prossima allo sfratto per non aver corrisposto 5 mesi di affitto. Il sacerdote, che non ci è cascato, ha indagato e ha consegnato il finto religioso nelle mani della polizia locale.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ha cercato di fingersi un sacerdote davanti a uno vero, che però non si è lasciato ingannare. Ha investigato da solo, per capire chi fosse la persona che aveva davanti e poi ha passato la palla agli agenti di polizia del Commissariato di Gallipoli che con mezzi informatici hanno appurato che il finto sacerdote era, appunto, finto. Il 20enne di Andria è ora indagato per truffa. Tutto nasce di recente, a febbraio, quando il prete di Gallipoli ha ricevuto una telefonata. Al numero era associata una foto raffigurante un altro sacerdote che si presentava come il prete della Diocesi di Taranto. Qualche convenevole e poi la richiesta: il sedicente don Franco ha chiesto dei soldi per aiutare una ragazza madre di Gallipoli che da lì a poco sarebbe stata sfrattata dall'abitazione nella quale viveva per non aver corrisposto 5 mesi di affitto.

Il finto sacerdote ha poi sfruttato anche la tematica Covid: "Non posso uscire di casa – ha detto – sono stato contagiato dal Coronavirus. Per favore, pensaci tu". Ha chiesto quindi 1.500 euro sulla carta Poste-Pay della ragazza e di raccoglierli ha incaricato il parroco di Gallipoli. L'uomo non se l'è bevuta ma il truffatore, vista la carta vuota per giorni, ha continuato a bersagliare la vittima con messaggi e chiamate. Tanti da insospettire maggiormente il vero parroco, che nel frattempo stava indagando. maggiormente sulla questione. Così ha scoperto che il presunto don Franco era in realtà un altro sacerdote della Curia di Foggia, a cui tempo prima era stata rubata l'identità online.

A quel punto, la palla è passata nelle mani delle forze dell'ordine. Gli agenti sono risaliti all'identità del truffatore, un 20enne di Andria con precedenti specifici commessi sempre a danni di religiosi tra Genova, Sulmona, Gioia del Colle, Andria, Firenze, Bologna e Milano. A casa del 20enne è stata poi sequestrata la Poste-Pay che avrebbe dovuto ricevere il versamento di 1.500 euro

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