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Filmarono un inseguimento col cellulare: puniti due agenti a Milano

La loro volante il mese scorso braccò un’auto in fuga inseguendola per circa 5 chilometri a 100 chilometri orari. Ora il questore ha deciso che i due poliziotti dovranno passare da un ruolo operativo alle scrivanie.
A cura di Susanna Picone
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Polizia

Mentre erano in servizio a Milano filmarono con un cellulare un impressionante inseguimento e il video, da telefonino a telefonino, finì anche sul sito del quotidiano Repubblica. E per colpa di quel gesto due agenti di polizia sono stati ora puniti dal questore meneghino Luigi Savina. I due poliziotti d’ora in poi saranno destinati al lavoro d’ufficio, costretti dunque ad abbandonare il loro impiego a bordo delle volanti della Polizia di Stato. L’episodio che ha portato il questore a “punire” i due agenti risale a circa un mese fa: i due poliziotti si trovavano in viale Renato Serra a Milano quando notarono una Citroen C3 scappare via dopo averli visti. La persona che era a bordo gettò dal veicolo un oggetto per poi correre via ad alta velocità. I due poliziotti ripresero con un telefonino l’inseguimento durato per quasi cinque chilometri a una velocità di 100 chilometri orari, da viale Serra fino a Quarto Oggiaro, a Milano. I due agenti conclusero con successo la loro operazione arrestando l’uomo alla guida della vettura inseguita, un 25enne italiano di origine marocchina che alla fine si schiantò con la sua Citroen C3 contro un’altra automobile. Entrambi gli automobilisti, sia il 25enne in fuga che l’uomo travolto, rimasero feriti.

Perché gli agenti sono stati puniti dalla questura

Il provvedimento nei confronti dei due poliziotti a Milano arriva, da quanto si apprende, “per aver utilizzato in servizio, a bordo del veicolo, strumenti non idonei”. Il questore Luigi Savina ha deciso il trasferimento dei due agenti autori del filmato finito sul web rispettivamente all’ufficio passaporti di Cordusio e al Centro di Formazione Linguistica della polizia a Niguarda. La scelta sarebbe volta a “verificare la responsabilità degli operanti, che hanno agito in violazione dei regolamenti interni”.

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