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Festival di Sanremo, scontrini falsi per gonfiare le spese: nei guai dipendenti Rai

Le indagini, che sarebbero state avviate a seguito di esposto anonimo arrivato alle Fiamme Gialle di Imperia, riguarderebbe le edizioni del festival Sanremo dal 2013 al 2015 ma anche la corsa ciclistica Milano-Sanremo. Dipendenti Rai sarebbero riusciti a incassare somme non dovute valutate in un totale di circa 100mila euro.
A cura di Antonio Palma
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La città di Sanremo
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Una cinquantina di persone tra dipendenti Rai, operai, manager e anche albergatori e ristoratori sono finiti nel mirino della Guardia di finanza e rischiano ora un processo per truffa con l’accusa di aver gonfiato le fatture per alloggi e altri servizi durante il Festival di Sanremo con lo scopo di incassare rimborsi più sostanziosi di quelli dovuti. A rivelarlo è il quotidiano Il Messaggero dando notizia di un'inchiesta avviata ad Imperia, in Liguria, e ora passata per competenza alla Procura di Roma che avrebbe concluso gli accertamenti nei giorni scorsi e si starebbe apprestando a notificare in questi giorni gli avvisi di garanzia. Le indagini, che sarebbero state avviate a seguito di esposto anonimo arrivato alle Fiamme Gialle liguri, riguarderebbe le edizioni del festival Sanremo dal 2013 al 2015 ma sotto la lente di ingrandimento dei pm anche alcuni episodi avvenuti durante alcune edizioni della corsa ciclistica Milano-Sanremo.

Secondo l’accusa, come riporta il giornale, dipendenti Rai e operatori turistici si sarebbero accordati per gonfiare scontrini per i pasti e fatture per le stanze d'albergo. I trucchi erano molto semplici come addebitare più pasti o due stanze quando se ne occupava una sola. Le somme sarebbero state poi divise tra dipendenti Rai e operatori turistici. Gli albergatori infatti riuscivano ad affittare nuovamente le stanze ad altri clienti mentre i dipendenti incassavano il rimborso  dalla Rai. In questo modo sarebbero riusciti a incassare somme non dovute valutate dagli inquirenti in un totale di circa 100mila euro. L’accusa mossa agli indagati sarebbe di truffa ai danni del servizio pubblico radiotelevisivo.

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