Ferrara, il Vescovo denuncia: “Sesso e orge davanti al Duomo”

L’arcivescovo di Ferrara Luigi Negri qualche giorno fa aveva definito postribolo il sagrato del Duomo e le zone adiacenti, parole che hanno subito acceso gli animi dei ferraresi. Il perché di queste sue parole il vescovo lo spiega in un’intervista a Il Resto del Carlino. “Tornavo a casa alle tre di notte. C’erano persone intente in atti di promiscuità. Ho visto scene di sesso tra due ragazzi e un gruppo, evidentemente ubriaco, coinvolto in atteggiamenti orgiastici” racconta Negri al giornale rivendicando la leggibilità delle sue accuse precedenti. Il vescovo che è a Ferrara da appena cento giorni dice di non essere “né un bacchettone, né un moralista” e di essere aperto al dialogo, ma che vedendo ciò che accade in città ritiene che bisogna fare qualcosa per i giovani che sono orma allo sbando.
"In città tutto è gestito in maniera reazionaria" – “Si può non essere preoccupati riguardo alla devastazione dei giovani in alcol, droga e sesso?” si chiede monsignor Negri, ritenendo che le sue parole sono state distorte in una città dove “tutto è gestito in maniera reazionaria. Non si può toccare nulla e nulla si deve modificare”. Insomma il Vescovo è pronto a dare battaglia anche al sindaco Tagliani che dopo le accuse del monsignore aveva criticato il suo intervento, e minaccia anche di chiudere il sagrato e la zona antistante il Duomo che è di proprietà della diocesi. Negri infatti ha ribadito che è fondamentale riportare i giovani di Ferrara ormai allo sbando sulla retta via. “Voglio riaprire il dialogo con i giovani sulle grandi questioni per mostrar loro il vero volto dell’uomo. Ho in mente iniziative a breve nella scuola e nell’università” ha assicurato il Vescovo.