Federico, morto per una dose di eroina. L’ultimo messaggio alla mamma: “Stai tranquilla”
"L'eroina non l'aveva mai provata, ma sono certa che si poteva salvare". A parlare distrutta dal dolore è Chiara Zecchin, la mamma di Federico Bertollo, il 23enne di Cittadella morto lo scorso 19 agosto dopo un malore accusato per overdose di eroina, che gli era stata iniettata dal suo pusher, Ivano Scogliacchi, che è stato arrestato. Nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera, la donna ha riferito dell'ultimo messaggio inviatole dal figlio e della possibilità che questa tragedia si sarebbe potuta evitare.
L'ultimo messaggio di Federico alla mamma: "Stai tranquilla"
"Mi aveva detto che andava a fare un giro sui colli con un amico ma non ci credevo – ha sottolineato la mamma -. Gli ho chiesto quale fosse la verità e lui mi ha risposto con un sms: ‘Devi avere fiducia in me, mamma. Stai tranquilla'. Invece stava andando a casa di quello spacciatore. Spero che quest'ultimo sia messo nelle condizioni di non vendere più droga perché nessun'altra mamma deve provare questo dolore". Infine, ha aggiunto, "Federico si è sentito male, è caduto in avanti ferendosi al volto. Gli altri due l'hanno fatto sdraiare sul letto, lasciandolo lì a rantolare. Sono certa che poteva essere salvato. Hanno atteso un'ora e mezza prima di lanciare l'allarme. Avessero chiamato subito i soccorsi, mio figlio sarebbe ancora vivo".
Morte Federico Bertollo, a casa dello spacciatore c'era un terzo uomo
La mamma di Federico fa riferimento alla presenza di una terza persona a casa del pusher, dove si è consumata la tragedia. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, c'era un altro uomo quando il ragazzo, dopo aver fatto suo di eroina, si è sentito male ed è deceduto. Al momento, questo nuovo soggetto non risulta indagato, ma i carabinieri stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso per verificarne il ruolo nella vicenda. Si trova, invece, nella casa circondariale di Padova Ivano Scogliacchi, il 49enne che avrebbe procurato e iniettato la sostanza stupefacente a Federico. Per lui le accuse sono di spaccio e omicidio come conseguenza di altri reato. Nelle scorse ore davanti al gip Domenica Gambardella, si è tenuto anche il suo interrogatorio di garanzia. Il pusher ha raccontato la sua versione, sostenendo di aver procurato la droga, ma di non averla iniettata lui stesso al 23enne. Il gip ha deciso di convalidare l'arresto e di disporre la misura cautelare in carcere.
Federico e la lotta al bullismo dopo l'incidente che l'ha ridotto in coma
La vicenda ha suscitato dolore e indignazione in tutta la provincia di Padova. Federico, studente di 23 anni, non aveva avuto una vita facile da quando all'età di 14 anni è rimasto vittima di un incidente mentre era a bordo della sua bicicletta. Dopo essere stato in coma per un mese, ha cercato di riprendersi, facendo riabilitazione e imparando di nuovo a leggere e a scrivere. Ma, come ha raccontato il fratello, è stato spesso vittima di bullismo e lasciato solo dagli amici. Dopo aver rinunciato alla una delle sue passioni più grandi, lo studio della chitarra classica, si è avvicinato alla droga, prima alla cocaina e poi all'eroina, provata solo una volta. Che però è risultata letale.