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Covid 19

Fase 2 bis a Catania, riaprono negozi d’abbigliamento e parrucchieri: “Saremo attenti”

Dal 18 maggio è partita anche a Catania la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, con la riapertura di negozi di abbigliamento, parrucchieri e barbieri. Secondo le disposizioni del nuovo decreto legge, bisogna utilizzare pettini e spazzole sanificati, asciugamani monouso, guanti e mascherina saranno obbligatorie e dispenser per l’igienizzazione delle mani opportunamente predisposti all’entrata.
A cura di Francesco Bunetto
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Lunedì 18 maggio hanno riaperto tutti gli esercizi di vendita di abbigliamento, parrucchieri ed estetisti, secondo quanto previsto dal nuovo decreto con le disposizioni per la nuova fase 2 dell'emergenza Coronavirus. Si tratta di locali a attività rimasti finora chiusi al pubblico, con l’eccezione delle attività rivolte all'infanzia, per limitare la diffusione del contagio. Le telecamere di Fanpage.it sono andate a Catania per raccontare come è andata la prima giornata di ritorno alla normalità.

Barbieri e parrucchieri

Settimane di ansia per la preparazione alla riapertura dei parrucchieri. Secondo le disposizioni del decreto legge, per i saloni di cura del corpo, l'ingresso sarà un cliente alla volta, o disposti a due metri di distanza, pettini e spazzole sanificati, asciugamani monouso, guanti e mascherina saranno obbligatorie. "C'è stata ansia in attesa della riapertura – ha detto Gino Alparone, parrucchiere – anche perché non avevamo ancora le giuste disposizioni. Stiamo mantenendo le distanze, turniamo le postazioni di lavoro e le sanifichiamo ad ogni cliente – ha aggiunto abbiamo fatto la sanificazione prima dell'apertura e le faremo una per ogni settimana, continuiamo a sterilizzare, come già si faceva prima, e siamo felici per essere ritornati a lavoro. Ci mancavano i nostri clienti e le nostre abitudini, scherzare, socializzare. Mi auguro che ci sia attenzione perché mi sa che questa non è più libertà, sembra libertinaggio quindi un po' presi alla leggera".

"Bisogna essere positivi"

Nonostante siano passati due mesi, il desiderio di ritornare alla normalità era tanto. Ma per i lavoratori non si placa l'attenzione. "Bisogna essere positivi ma stare quanto più possibili attenti – ha detto Gino -. Ai primi clienti ho chiesto se sono trovati a loro agio e se hanno avuto paura, ma, effettivamente, la categoria dei parrucchieri ha mantenuto ordine e si sono ben organizzati". Anche se la misura prevede certe attenzioni – conclude  "noi ne abbiamo messe a disposizione molte altre in più".

Abbigliamento

All'interno dei negozi si dovrà garantire il distanziamento di almeno un metro. Inoltre anche i clienti sono obbligati ad usare mascherine all’interno dei negozi e devono igienizzare le mani attraverso i dispenser opportunamente predisposti all'entrata delle attività. "Stamattina abbiamo aperto – ha detto Davide Cosentino, titolare di un negozio di abbigliamento abbiamo già servito qualche cliente. Il nostro personale è motivato, spinto soprattutto da noi titolari. Non serve essere frustrati, perché per questo tipo di lavoro bisogna lasciare i problemi a casa e portare "allegria" a lavoro. Vedo l'apertura abbastanza positiva perché è un modo di rimetterci in gioco tutti e – aggiunge – per me il modo corretto per ripartire è quello di non guardare subito al profitto ma minimizzare totalmente le perdite, in modo tale da essere proiettati per un futuro migliore. Non dobbiamo vedere il futuro con ansia perché porta paura ma invece trasformare l'ansia e la paura in curiosità, cioè essere incuriositi giorno dopo giorno".

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