Famiglia nel bosco, nessuna decisione dei giudici sui bimbi: il Tribunale si riserva e rinvia tutto

Nessuna decisione del Tribunale dell'Aquila sul caso dei bimbi allontanati dalla famiglia che vive nei boschi di Chieti. I giudici del tribunale per i minorenni che oggi erano chiamati a stabilire se i minori potessero tornare con i genitori o rimanere nella casa famiglia in cui sono stati collocati, hanno deciso di riservarsi il verdetto rinviando tutto a data da destinarsi.
La conferma è arrivata dallo stesso legale dei due genitori dei piccoli, l'avvocato Femminella, che era presente all'udienza di comparazione nel capoluogo abruzzese. In realtà il rinvio della decisione era già nell'aria soprattutto dopo i nuovi elementi presentati proprio dai legali di Nathan e Catherine che chiedono il ricongiungimento del nucleo familiare.
L'udienza odierna al Tribunale dei minorenni dell'Aquila, davanti al collegio presieduto dal giudice Roberto Ferrari, si era aperta intorno alle 15:30 ed è durata circa due ore. L'avvocato della famiglia ha presentato una serie di documenti a sostegno dell'istanza di ricongiungimento familiare e i giudici hanno deciso quindi di rinviare il tutto a un momento successivo dopo aver valutato tutta la documentazione.
In particolare al vaglio dei giudici minorili la corposa documentazione sul quadro psicologico ma anche sanitario dei piccoli, che sarebbe assai confortante, ma anche il nuovo atteggiamento della coppia di genitori che si sono dimostrati più collaborativi rispetto al primo approccio, come dimostrano anche la volontà di sistemare l'abitazione secondo i criteri imposti dalle autorità.
Secondo le indiscrezioni, la perizia redatta da educatori e assistenti sociali della struttura protetta di Vasto in cui si trovano i minori dal 20 novembre scorso, evidenzia che tra piccoli e genitori vi è una forte legame affettivo e viene attestata la completa salute psicofisica dei minori. Tutti elementi che i legali della famiglia hanno voluto porre all'attenzione del giudice prima della decisione finale e quindi la Corte ha deciso di prendersi più tempo per analizzare la questione senza emettere una decisione immediata in udienza.