Famiglia nel bosco, il sindaco di Palmoli: “A Natale saranno tutti insieme per due ore e mezza”

Nathan Trevallion potrà trascorrere alcune ore del giorno di Natale insieme alla moglie Catherine Birmingham e ai tre figli all'interno della casa famiglia in cui sono ospiti i bimbi: l’ordinanza del Tribunale per i minorenni consente un breve ricongiungimento della cosiddetta "famiglia nel bosco", per la precisione dalle 10 alle 12.30 di giovedì 25 dicembre. Oltre questo, al momento, non sono previste ulteriori decisioni operative.
A chiarire il quadro è il sindaco di Palmoli, che all’ANSA ha spiegato come l’attenzione si sia ormai spostata sull’accertamento disposto dal giudice. "Nathan potrà stare il giorno di Natale nella casa famiglia con i tre bambini e la moglie dalle ore 10 alle 12.30. Per il resto non c'è niente da dire, c'è solo da attendere l'esito della consulenza tecnica d'ufficio disposta dal Tribunale per i minorenni".
Si tratta di una valutazione affidata a uno specialista, chiamato a verificare le competenze genitoriali di Nathan e Catherine e le condizioni psicologiche dei minori. "Si chiede a uno specialista di verificare la competenza e la capacità genitoriale di Nathan e Catherine – prosegue il primo cittadino – oltre allo stato psichico dei bambini. Il consulente dovrà rispondere a tre quesiti, ma anche fare una visita psicologica ai bambini per vedere il loro stato di salute, alla presenza di un consulente di parte. Non sempre, in queste situazioni, si riesce a rispettare i tempi".
Secondo il sindaco, la vicenda ha assunto contorni più complessi rispetto alle fasi iniziali. Temi come l’ampliamento dell’abitazione, i servizi o il progetto scolastico avviato con una maestra di Palmoli sono passati in secondo piano. "Adesso il problema si è spostato completamente – aggiunge Masciulli – per cui tutto ciò di cui abbiamo discusso è diventato, non dico irrilevante, ma non essenziale: la casa, la scolarizzazione, la socializzazione. Tutto dipenderà dagli esiti di questa consulenza".
Nel frattempo, spetterà al tutore individuare le modalità con cui organizzare la quotidianità dei bambini, inclusa l’istruzione. "Il tutore dovrà decidere in questo lasso di tempo – conclude il primo cittadino di Palmoli – come organizzare le attività dei bambini, tra cui l'istruzione". Dalla tutrice e dalla curatrice nominate dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila, gli avvocati Maria Luisa Palladino e Marika Bolognese, al momento non arrivano commenti ufficiali.
Intanto i legali della "famiglia nel bosco" hanno diffuso nelle ultime ore una nota nella quale registrano "con allarme, la diffusione integrale di ordinanze e relazioni che attengono a dati e fatti personalissimi dei minori coinvolti in questa drammatica e dolorosa vicenda". Gli avvocati Femminella e Solinas hanno quindi annunciato "azioni nei confronti di chiunque si renda responsabile della grave disinformazione che risulta veicolata da sensazionalistiche quanto ridicole dichiarazioni, tra le molte i fantomatici e inesistenti spazzolini di peli d'asino, malattie gravi mai curate o piuttosto la mancanza di vaccini".
"L'invito ad abbassare i toni e attenersi a fatti veritieri appare un'utopica chimera che si staglia con alcune informazioni scellerate scientemente alimentate per tratteggiare l'idea della famiglia selvaggia approdata sul pianeta Terra" dichiarano ancora gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas che si chiedono "a chi faccia comodo alimentare questa grottesca rappresentazione". I dati ‘personalissimi' diffusi sono attinenti, sottolineano i legali nella nota, a "questioni ampiamente smentite che, purtuttavia, hanno il potere di creare ulteriore confusione e, soprattutto, danni irreversibili con cui questi minori, di cui pur si paventa ed esige una maggiore socialità, dovranno confrontarsi".
L'ordinanza del Tribunale per i minorenni dell'Aquila è datata 11 dicembre: "Nelle more, questa difesa ha depositato copiosa e puntuale documentazione che confuta l'assunto secondo cui i minori non avrebbero avuto contatti con i loro pari e documentazione fotografica che ritrae i bambini in ogni occasione ricreativa, ovvero ordinaria, a contatto con altri bimbi verso i quali non hanno mostrato alcun disagio, così come non lo hanno mostrato nella casa famiglia". Dunque, per gli avvocati "sono smentite la ritrosia lamentata e l'isolamento dedotti". "Siamo certi che le allegazioni puntuali che abbiamo sottoposto al Tribunale, di cui, essendo l'ordinanza antecedente, non ha evidentemente tenuto conto, verranno debitamente e tempestivamente valutate. Così come siamo certi che sarà adeguatamente valutata ‘l'urgenza di provvedere' prevista dalla norma, quando si dovrà rivalutare, in tempi che si auspicano rapidi, la prosecuzione del collocamento nella struttura. Un giudizio che sarà certamente rapportato al superamento effettivo delle criticità al tempo rilevate e alla possibilità che la consulenza richiesta venga effettuata sotto monitoraggio, ma previo ricongiungimento".