Famiglia nel bosco, domani l’udienza a L’Aquila. I tecnici: “Faremo gratis i lavori sulla casa”

Domani, 4 dicembre, davanti al Tribunale dei minori dell’Aquila, Nathan Trevallion e Catherine Birminghan torneranno a presentarsi ai giudici per un’udienza attesa da settimane. Diversamente da quanto accaduto in passato – quando avevano opposto un vero e proprio muro contro muro a ogni ipotesi di collaborazione con le istituzioni – questa volta la coppia appare determinata a mantenere un profilo basso. L’attenzione del collegio, guidato dalla presidente Cecilia Angrisano, sarà concentrata su due fronti: l’idoneità dell’alloggio destinato a ospitare la famiglia e l’aspetto relazionale dei bambini. Il provvedimento di sospensione della potestà genitoriale potrebbe essere rivisto.
La casa nel bosco e le prescrizioni del Tribunale
La ristrutturazione della casa in pietra e mattoni immersa nel bosco, con l’integrazione di bagno e cucina, rappresenta un passaggio decisivo: è proprio su questo punto che i giudici avevano sollevato le maggiori perplessità, citando un’allerta sulla presenza di umidità "pericolosa per lo sviluppo di patologie polmonari". La realizzazione degli interventi sarà ora uno degli elementi centrali che il Tribunale valuterà in udienza, insieme al rispetto delle indicazioni impartite ai genitori.
Un gruppo di muratori volontari del Veneto si è già offerto di eseguire gratuitamente il lavoro. E il 5 dicembre è in programma l’ispezione tecnica del Comune, tappa indispensabile per autorizzare gli interventi. Parallelamente è già operativo il contratto – anch’esso gratuito – relativo a un casolare alternativo che potrebbe ospitare temporaneamente la famiglia.
I lavori nel casolare saranno gratuiti
Intervistato dall'ANSA Simone Agostino, geometra e commerciante di Palmoli, ha chiarito di essere disposto a lavorare senza alcun compenso, così come l’idraulico Nicola Santini: "Nathan ci ha fatto entrare nella sua abitazione insieme all'idraulico e ci ha descritto i lavori che aveva intenzione di fare: una tettoia di legno da realizzare accanto al casolare dove organizzare due stanze, la cucina e il bagno senza l'utilizzo di materiali di plastica", racconta.
Agostino ha poi informato il sindaco per accelerare le pratiche da presentare al Comune. Il 25 novembre sono tornati sul posto per un sopralluogo dettagliato. Nathan ha illustrato il progetto: lasciare il bagno a secco, realizzare una serpentina attorno ai tubi della stufa a legna per ottenere acqua calda, installare un serbatoio sul tetto per la raccolta dell’acqua piovana. "L'idraulico ha detto che era possibile", conferma Agostino. L'intervento è considerato tecnicamente fattibile, e l’équipe è pronta a iniziare non appena la documentazione sarà completa. "Ripeto, ci siamo offerti gratuitamente. Quello che stiamo facendo è solo per desiderio di aiuto e per solidarietà", precisa Agostino.
Le criticità sulla socializzazione dei tre figli
Accanto all’idoneità dell’alloggio, resta aperto il dossier più sensibile: la socializzazione dei figli. "La deprivazione del confronto tra pari in età da scuola elementare può avere effetti significativi sullo sviluppo del bambino", avevano scritto i giudici nelle loro valutazioni preliminari. A confutare tale posizione, la difesa ha raccolto diverse testimonianze di amici della famiglia, che potrebbero essere presentate direttamente in aula dai nuovi avvocati, Femminella e Solinas. Un passaggio cruciale, perché in condizioni di isolamento "il bambino può avere problemi a partecipare efficacemente a lavori di gruppo, alla peer education o al cooperative learning", con il rischio di perdere opportunità di crescita cognitiva e relazionale.
La giornata di domani dirà dunque se e come le iniziative messe in campo potranno incidere sul giudizio del Tribunale. La regolarizzazione dell’alloggio, l’avvio dei lavori gratuiti e la messa a disposizione di un casolare provvisorio costituiscono elementi potenzialmente decisivi per il riesame della sospensione della potestà. Resta però l’incognita più delicata: convincere i giudici che i bambini non vivono una condizione di isolamento educativo.