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“Facciamo un macello”: inchiesta sui negazionisti che volevano sabotare Festival di Sanremo

È finito nei guai Nicola Franzoni, 51 anni, che lo scorso 20 febbraio aveva manifestato in piazza XXV aprile a Milano e che prometteva il bis per il 28 febbraio. Aveva anche invitato a sabotare il festival di Sanremo: “Facciamo un macello con la polizia”. Perquisito il suo alloggio e chiusi i tre profili profili Facebook dai quali invitava alle adunate.
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A cura di Ida Artiaco
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Non solo aveva bruciato le mascherine durante una manifestazione no vax a Milano lo scorso febbraio, aizzando la folla al grido di "Libertà" e intonando cori contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma ha anche provato a sabotare il festival di Sanremo, in programma da questa sera a sabato 6 marzo nella città dei Fiori. Per questo è finito nei guai Nicola Franzoni, 51enne originario di Lerici, in provincia di La Spezia ma residente a Carrara, ritenuto dagli inquirenti tra i leader d’una rete strutturata di decine di ultrà negazionisti del Covid, protagonisti nelle ultime settimane di una serie di episodi sui quali indaga anche la Procura di Milano, dopo che i poliziotti hanno inoltrato informative sia a Genova sia nel capoluogo lombardo nell'ambito dell'inchiesta aperta per "istigazione a delinquere" e "istigazione a disobbedire alle leggi".

La Digos di Milano, in collaborazione con i colleghi di Massa Carrara e della Postale della Liguria, coordinata dal capo della Sezione Distrettuale Antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili, ha per il momento messo un freno alla sua incessante attività di agitatore no vax. Ieri Franzoni, che diceva che "il Covid è la più grande truffa della storia di tutti i tempi, creato dal Nuovo Ordine Mondiale per distruggere l'economia di tutti i paesi, è il simbolo della sudditanza al potere economico", ha subito una perquisizione nel suo alloggio toscano. A lui sono stati sequestrati tre smartphone e un pc, e chiusi i tre profili Facebook dai quali aveva pubblicizzato le adunate. "L’obiettivo – si conferma ancora in ambienti investigativi come si legge sul Secolo XIX– è quello d’individuare con ancora più precisione quanti, fra gli ormai mille follower online, stanno compiendo una specie di salto di qualità e partecipano stabilmente od organizzano blitz".

L'indagine è nata a Genova, dove la Postale "monitorando la rete Internet alla ricerca di elementi significativi e collegati all’emergenza Covid-19 e in particolare ad eventi di protesta da attuarsi a Sanremo nel corso della manifestazione Festival della canzone italiana si è imbattuta nella pagina Facebook Opinioni libertarie, discreto crocevia della propaganda negazionista". Da qui sono state scoperte altre pagine Facebook in cui venivano organizzate varie manifestazioni no mask. I poliziotti hanno trovato un altro gruppo in cui lo stesso Franzoni e altri fanno più volte riferimento alla necessità di sabotare il Festival: "Facciamo saltare il baroccio a Sanremo …. Facciamo un macello con la polizia". E ancora: "Dal momento in cui ci mettiamo la mascherina perdiamo noi! Deve perdere lo Stato… La mascherina non ce la si mette! …Fa vergogna lo Stato. Fa vergogna la Polizia".

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