Ex postino scomparso da 6 anni a Gorizia: trovati resti umani nel giardino della sua casa

Potrebbe esserci una svolta nel giallo della scomparsa di Vito Mezzalira, l’ex postino di 70 anni di cui si erano perse le tracce nel 2019. Alcuni resti umani sono stati rinvenuti nel giardino della sua villetta di via Nuova 7, a Sagrado, di sua proprietà. Gli accertamenti anatomopatologici stabiliranno se appartengano effettivamente all’uomo. La notizia è stata riportata dal sito de Il Piccolo.
Le operazioni di ricerca si sono svolte ieri nell’abitazione e nel terreno circostante. A coordinare l’intervento, disposto dalla Procura della Repubblica di Gorizia, sono stati la magistrata Giulia Capella e il maggiore Alan Trucchi, comandante del Nucleo investigativo dei Carabinieri. Sul posto erano presenti anche i Vigili del Fuoco del comando provinciale di Gorizia e l’unità cinofila con il cane Klaus. L’attività si è conclusa poco dopo le 17, dopo l’utilizzo di georadar, carotaggi e analisi del suolo, strumenti che hanno consentito di individuare i resti.
L’indagine, aperta ormai da anni, ha conosciuto negli ultimi mesi una serie di novità: il numero degli indagati è salito da due a tre, con l’aggiunta dell’ipotesi di omicidio alle già contestate accuse di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Oltre alla compagna di Mezzalira, M.O., è coinvolto anche un suo stretto parente.
Già all’inizio del 2024, i Carabinieri di Gradisca d’Isonzo avevano eseguito nuovi rilievi nella stessa villetta in cui Mezzalira aveva deciso di trascorrere la pensione. Secondo fonti investigative, erano emersi elementi considerati “significativi”, potenzialmente decisivi per ricostruire quanto accaduto all’interno dell’abitazione.
L’ex postino aveva acquistato e ristrutturato la casa meno di dieci anni fa. Viveva con la compagna, triestina come lui e più giovane di dieci anni. Una coppia discreta, cortese ma poco integrata nella vita del paese. Quando Vito scomparve, nessuno parve accorgersene subito. Le spiegazioni fornite dalla donna – "una fuga con un’altra persona, problemi economici, un trasferimento improvviso all’estero" – apparvero inizialmente credibili.
Col passare del tempo, però, alcune anomalie nei prelievi della pensione e incongruenze nei racconti destarono i sospetti della sorella di Mezzalira, che decise di presentare denuncia. Da allora, le indagini non si sono mai fermate. Ora, il ritrovamento dei resti potrebbe finalmente dare una risposta a un mistero lungo sei anni.