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Elezioni 2013, Bersani: “Subito una legge sul conflitto di interessi”

Una delle prime leggi che il centrosinistra approverà in caso di vittoria alle elezioni politiche 2013 sarà sul conflitto di interessi, lo ha promesso Pierluigi Bersani rispondendo all’appello dell’associazione Articolo 21.
A cura di Antonio Palma
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Il conflitto di interessi sarà una delle priorità del centrosinistra in caso di vittoria alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, lo ha dichiarato il candidato Premier della coalizione, Pierluigi Bersani,  in un messaggio di adesione a un incontro organizzato dall'associazione Articolo21 che da anni è in prima linea sulla questione. "Il conflitto di interessi sarà una delle prime leggi che porterò all'approvazione" ha scritto il segretario del Pd, spiegando "è mia intenzione far entrare l'Italia in Europa anche in materia di normative antitrust e di autonomia del servizio pubblico". L'associazione, che si batte da sempre per la libertà d'informazione e l'indipendenza delle emittenti televisive, aveva chiesto infatti ai leader politici e ai candidati a queste elezioni politiche 2013 di sottoscrivere una carta di intenti i cui si promette di risolvere la questione del conflitto di interesse impedendo con una legge "le candidature ai titolari di concessioni televisive su base locale, regionale e nazionale".

Non bisogna raccontare che gli asini volano – Dal Piemonte, dove prosegue la sua campagna elettorale in provincia di Vercelli, Bersani si dice non preoccupato per i sondaggi elettorali che danno in netto recupero Berlusconi e il centrodestra, e si chiama fuori dalla rincorsa agli annunci shock. "Credo che queste boutade dell'ultimo momento alla fine funzionino come dei boomerang e non siano gradite in questo momento agli italiani" ha detto il segretario del Pd, aggiungendo che ci vuole più rispetto per gli elettori ai quali  "non si può raccontare che gli asini volano". Bersani ha spiegato che bisogna chiudere anche con la politica personalistica, "un meccanismo che ci ha portati al disastro con il berlusconismo che è diventato contagioso". "Dopo Berlusconi cosa c'è? Dopo Monti cosa c'è? Dopo Grillo, dopo Ingroia cosa c'è? Dopo Bersani invece c'è il Pd. Sono l'unico che non ha il nome nel simbolo" ha concluso il leader del centrosinistra.

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