“Ecco perché ho scelto di chiamarmi Leone”: il racconto del Papa ai cardinali durante la cena dopo l’elezione

Dopo l'annuncio dell'Habemus Papam e del nome scelto dal nuovo Papa, il cardinale Robert Francis Prevost, tutti hanno subito guardato al predecessore di Leone XIV, il creatore della dottrina sociale della Chiesa, Leone XIII, Gioacchino Pecci, Pontefice dal 1878 e il 1903.
E durante la prima cena dopo l'elezione lo stesso Prevost avrebbe detto ad alcuni cardinali di volersi ispirare a lui ma calando nell'attualità il programma di Leone XIII. L'enciclica più famosa di Pecci fu infatti la Rerum Novarum, in cui chiese agli Stati un maggiore intervento per migliorare le condizioni degli operai.
"Ha detto anche che siamo dentro una nuova rivoluzione: ai tempi di Leone XIII era in corso una rivoluzione industriale, adesso è in corso la rivoluzione digitale", ha spiegato a Hrt, la Radio Televisione Croata, in un'intervista ripresa da Repubblica, il cardinale Ladislav Nemet, arcivescovo di Belgrado, parlando di Prevost.
L'attenzione del nuovo Papa sarebbe quindi rivolta al mondo del lavoro e alle questioni di ordine sociale. “Io ho avuto l'onore di stare a tavola con lui, con altri cinque cardinali – ha raccontato Nemet – Abbiamo parlato e gli abbiamo chiesto come ha scelto il nome".
"Ed è molto interessante, ha detto che vuole dare più attenzione alle questioni di ordine sociale nel mondo, come alle questioni di giustizia", ha aggiunto. "Oggi come ai tempi di Leone XIII c’è il problema dei posti di lavoro perché la digitalizzazione porta ad una diminuzione di mano d'opera necessarie per il lavoro".
In più, ha detto ancora il cardinale, ci sarebbe anche un fatto storico: "Leone XIII quando era giovane veniva spesso in una parrocchia guidata da padri agostiniani a Roma", ha ricordato Nemet.
Che alla fine dell'intervista ha aggiunto: "Noi cardinali, scherzando, abbiamo trovato un'altra spiegazione. Finora c’era Francesco che parlava coi lupi. Adesso abbiamo un Leone, che caccerà i lupi”.