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È morta Agnese Borsellino

La moglie di Paolo Borsellino è morta stamattina. Aveva 71 anni. La notizia resa nota da Salvatore, il fratello del giudice ucciso dalla mafia. Fu lei ad opporsi ai funerali di Stato dopo la strage di via D’Amelio che uccise il marito e cinque agenti della sua scorta: “Quella gente non lo merita”. Domani i funerali.
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È morta Agnese Borsellino, moglie del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia nella strage di via D'Amelio. Era nata a Palermo il 7 febbraio del 1942, aveva 71 anni ed era malata da tempo. La notizia è stata diffusa dal cognato, Salvatore, fratello del giudice siciliano: "E' morta Agnese – ha scritto su Facebook Salvatore .- È andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità sulla sua morte". La donna ha sempre voluto avere grande riserbo insieme ai figli e si è limitata negli anni a presenziare a poche cerimonie pubbliche in ricordo del marito. Solo in occasione delle udienze del processo per la strage di via D'Amelio aveva riferito le confidenze e le preoccupazioni del marito alla vigilia dell'attentato del 19 luglio 1992. I funerali avranno luogo domani, 6 maggio, alle ore 9.30 a Palermo.
Agnese Piraino Leto in Borsellino era figlia di Angelo Piraino Leto che fu magistrato e presidente del tribunale di Palermo. Si sposò con Paolo l'antivigilia di Natale del 1968 e da lui ha avuto tre figli: Lucia (1969), Manfredi (1972) e Fiammetta (1973). L'ultima volta che vide il marito fu la mattina del 19 luglio 1992, quando il giudice antimafia amico e collega di Giovanni Falcone dopo aver pranzato a Villagrazia con lei e i figli si recò insieme ai suoi cinque agenti di scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre e lì morì dilaniato da oltre un quintale di tritolo. Fu Agnese a rifiutare il rito di stato preferendo per il suo Paolo funerali privati, accusando il governo di non aver saputo proteggere il marito: ""Non meritavano questi uomini", ebbe a dire, facendo riferimento ai politici che a suo dire non avrebbero meritato di presenziare alla cerimonia funebre del marito.

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Qualche giorno fa, per Agnese, l'ultimo dispiacere: l'associazione che l'ha sostenuta in questi anni la scorsa domenica avrebbe voluto mostrare uno striscione "Fraterno sostegno – Agnese Borsellino" all'Angelus in piazza San Pietro. Ma lo striscione, tenuto in mano da due giovani e da un bambino di 11 anni non è stato fatto passare: è stato bloccato dalla polizia all'ingresso di piazza San Pietro, poco prima della messa domenicale.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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