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Due nuovi focolai di Coronavirus a Catania, 21 contagi già accertati: “113 casi in isolamento”

Sono due i nuovi piccoli focolai di Coronavirus che si registrano a Catania, per un totale di 21 casi positivi e 113 persone in isolamento domiciliare in attesa di essere sottoposte a tampone. Lo ha comunicato l’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza: “Il virus è ancora capace di contagiare. Dobbiamo proteggere la stagione estiva e la ripartenza della nostra economia, altrimenti siamo pronti ad imporre un nuovo lockdown”.
A cura di Ida Artiaco
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Sono due i nuovi focolai di Coronavirus che si registrano a Catania. Lo ha comunicato l'assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza, oggi durante il consueto briefing quotidiano per fare il punto della situazione a livello territoriale. Al momento in città si contano 21 casi positivi, appartenenti ai due cluster individuati nei giorni scorsi, mentre sono 113 le persone sotto osservazione e che sono in isolamento fiduciario in attesa di essere verificate, a cui si è risaliti grazie al tracciamento del contatti. "Noi lo abbiamo detto nei giorni scorsi: guai a chi pensa che l’epidemia sia conclusa, guai a pensare che il virus non sia circolante. Per questo è fondamentale tenere fede a tutte le indicazioni", ha aggiunto Razza, che ha anche sottolineato come "i due cluster si sono verificati tutti per casi di importazione e sono stati immediatamente isolati dal Dipartimento della prevenzione, così come sono state isolate molte persone a domicilio in attesa di potere fare un ulteriore screening con il tampone".

Dei 21 casi positivi nel territorio della provincia di Catania, sei pazienti sono ricoverati, di cui uno in ventilazione con casco Cpap. Sono tutte persone che hanno avuto contatti con i due cluster, ha spiegato Razza: quello di Catania,  individuato in una famiglia di Cibali, con otto persone positive e quello di Misterbianco, che fa riferimento sempre a una famiglia del paese e ad alcuni amici, con quattro persone più due in un altro Comune. Due casi di Misterbianco sono guariti. "È fondamentale che chi viene posto in isolamento resti a casa. Ci è capitato di constatare che in alcuni casi non è stato così: c’è pure chi era andato a comprare le sigarette. Sono comportamenti inaccettabili e costituiscono reato. Il virus è ancora capace di contagiare ed anche se la Sicilia ha dati più bassi rispetto al resto d’Italia dobbiamo lanciare un grido d’allarme per proteggere la stagione estiva e la ripartenza della nostra economia – ha concluso Razza -. Non c’è nessun allarme e non ci dobbiamo arrivare, ma se necessario siamo pronti a circoscrivere delle aree ed imporre un nuovo lockdown. Rinnovo quindi l’invito ad indossare la mascherina e mantenere il distanziamento quando non si è fra i propri congiunti".

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