Dramma a Verbania: dopo una lite uccide il padre a forbiciate

Un uomo di 74 anni è stato ucciso oggi nella sua abitazione di Verbania. A compiere l’omicidio, stando alle prime informazioni raccolte, sarebbe stato suo figlio, un uomo di 48 anni che soffrirebbe da tempo di disturbi psicologici. Padre e figlio vivevano nella stessa casa. L’omicida avrebbe colpito il padre con un’arma a punta, probabilmente delle forbici, al culmine di un litigio uccidendolo. A dare l'allarme sono stati i vicini di casa, che hanno chiamato i soccorsi. Il drammatico omicidio si è consumato verso ora di pranzo in una casa al terzo piano del quartiere Renco di Verbania. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 che però non hanno potuto far altro che constatare la morte dell’uomo. Molte le ferite di arma da taglio rinvenute sul corpo della vittima. Il presunto omicida è stato subito arrestato dai carabinieri: attualmente è piantonato nell’ospedale della città. Non si conoscono al momento ulteriori dettagli sull’omicidio né si hanno informazioni sul motivo che avrebbe spinto il figlio a scagliarsi contro il genitore e a colpirlo a morte. Sui fatti indagano i carabinieri del comando provinciale di Verbania.
L’omicida “depresso perché disoccupato”
Un raptus di follia, al culmine di una lite, e poi complice una situazione di forte disagio psichico l’omicidio: così Danilo Tosi – questo il nome dell’uomo arrestato questo pomeriggio – avrebbe infierito sul padre Gianni fino ad ucciderlo. Da quanto è stato ricostruito, il patricida aveva perso il lavoro da alcuni mesi e per questo secondo i carabinieri era caduto in un forte stato di depressione. “Era un tipo taciturno, stava spesso solo”, dicono i vicini di casa. Testimoni sconvolti per quanto accaduto hanno descritto l’uomo come una persona ancor più chiusa in se stessa da quando aveva perso il lavoro. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa, preoccupati per le urla provenienti dall'abitazione che padre e figlio condividevano. All'arrivo dei militari l'uomo era sul balcone e urlava frasi senza senso con le mani ancora sporche del sangue del padre. La vittima è stata trovata riversa sul pavimento della cucina. L’omicida col sangue aveva anche disegnato una specie di “S” sul muro. Ricoverato nel reparto di igiene mentale del Castelli di Verbania il 48enne è stato poi trasferito in carcere dopo il colloquio con il sostituto procuratore Nicola Mezzina, che coordina le indagini dei carabinieri. La decisione del trasferimento in carcere è arrivata dopo un lungo sopralluogo nell'appartamento del delitto da parte del magistrato e degli investigatori dell'Arma.