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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Dopo Sabrina Misseri anche Cosima Serrano si dichiara innocente

La zia della quindicenne di Avetrana ha parlato per circa trenta minuti al palazzo di giustizia di Taranto ricostruendo la sua verità e dichiarandosi nuovamente innocente. Fotografi e televisioni fuori dall’aula.
A cura di Susanna Picone
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Continua il processo relativo all’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa il 26 agosto dello scorso anno. Dopo le dichiarazioni spontanee di Sabrina Misseri, la cugina della ragazza che la settimana scorsa ha ribadito la sua innocenza dinanzi al giudice dell’udienza preliminare Pompeo Carriere, toccava oggi alla zia di Sarah e mamma di Sabrina Cosima Serrano, parlare dinanzi ai giudici.

La ricostruzione di Cosima Serrano

Cosima, in carcere dal 26 maggio scorso con l’accusa di omicidio della piccola Sarah, è arrivata nell’aula Alessandrini e ha parlato per circa trenta minuti ribadendo, ancora una volta, la sua innocenza. Le dichiarazioni della donna hanno toccato soprattutto la questione che riguardava l’intercettazione di un colloquio avvenuto in carcere tra lei e il marito Michele Misseri nei primi giorni di maggio. All'epoca la situazione era l’opposta di quella attuale, con Michele, attualmente libero dall’accusa di omicidio, detenuto e sua moglie ancora libera a casa.

In quella intercettazione la donna avrebbe detto, riferendosi alla morte di Sarah, che sarebbe stato meglio se quel giorno fosse caduto un fulmine sulla loro casa. Il senso di quella frase, questa la versione della zia di Sarah, è da ritrovarsi nel fatto che da quel giorno, a causa della morte della giovane Scazzi, la loro famiglia era ormai distrutta: Michele e Sabrina erano in carcere e i rapporti col resto della famiglia erano ormai completamente rovinati.

arresto cosima serrano
La reazione di Avetrana alla notizia dell'arresto di Cosima Serrano.

Cosima ha inoltre ricostruito ancora una volta i suoi movimenti del pomeriggio dell’omicidio. La sua versione prevede un rientro a casa dal lavoro verso le 13.30 – 13.40, il pranzo con la figlia e una pennichella pomeridiana (Cosima avrebbe raggiunto Sabrina che stava già dormendo nella camera da letto). In seguito dice di aver sentito la figlia alzarsi e le avrebbe chiesto se stava andando al mare. Il suo “coinvolgimento” finisce quando sente il rumore della porta di casa chiudersi e la domanda di Sabrina che chiedeva di Sarah al padre. Dopo le 14, l’orario che secondo la Procura coincide con l’arrivo della vittima nella villetta Misseri, Cosima dice di essersi alzata dal letto dopo aver saputo della scomparsa della nipote dalle parole della figlia.

Nell'udienza preliminare odierna oltre alle dichiarazioni di Cosima sono state discusse anche le posizioni minori degli altri imputati. Il procuratore aggiunto Pietro Argentino ha chiesto la condanna per i tre avvocati coinvolti nell’inchiesta per ipotesi di reato relative allo svolgimento delle loro funzioni.

Per quanto riguarda invece la difesa della famiglia Scazzi, l’avvocato Nicodemo Gentile ha ribadito, parlando con i giornalisti del suo intervento all’udienza, che quello di Sarah è stato un omicidio domestico dove “la famiglia è il grembo del crimine”.

Tutto questo è avvenuto oggi lontano dagli occhi indiscreti delle telecamere dopo il provvedimento del presidente del Tribunale di Taranto Antonio Morelli che, in seguito alla diffusione di alcuni filmati relativi alle scorse udienze del processo, aveva disposto il divieto di accesso nel palazzo di giustizia per giornalisti, fotografi e teleoperatori. Un divieto in parte poi revocato almeno per i giornalisti.

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