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L'omicidio di Alice Neri

Dopo quasi tre anni, sabato si terranno i funerali di Alice Neri: la sentenza attesa per il 23 luglio

Sabato 5 luglio, a Ravarino, si celebreranno i funerali di Alice Neri, uccisa nel 2022 e trovata carbonizzata in auto. A processo c’è Mohamed Gaaloul, accusato di omicidio e distruzione di cadavere. La procura ha chiesto 30 anni. Sentenza attesa il 23 luglio.
A cura di Biagio Chiariello
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A quasi tre anni dal terribile omicidio, sabato si terranno i funerali di Alice Neri, la giovane madre di Ravarino brutalmente uccisa e trovata carbonizzata nelle campagne di Fossa di Concordia, in provincia di Modena. Era la notte tra il 17 e il 18 novembre del 2022 quando la 32enne fu accoltellata a morte, in circostanze ancora oggi oggetto di dibattimento processuale. Dopo un lungo iter giudiziario e mesi di attesa, la presidente della Corte d’Assise Ester Russo ha disposto nei giorni scorsi la liberazione della salma, permettendo finalmente alla famiglia di darle l’ultimo saluto.

La cerimonia funebre, in forma privata, si terrà sabato mattina nella chiesa di Ravarino, il paese in cui Alice viveva insieme alla figlioletta e al marito. I resti della giovane donna faranno ritorno "a casa" domani pomeriggio: verranno trasferiti dalla medicina legale di Milano al centro funerario Terracielo, a Modena, dove saranno preparati per le esequie.

A processo per l’omicidio di Alice è finito Mohamed Gaaloul, un giovane tunisino accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere. La procura modenese ritiene che sia stato lui a uccidere la donna, al termine di un incontro avvenuto la sera del 17 novembre, e ad aver poi dato alle fiamme il suo corpo nel bagagliaio dell’auto, con l’intento di cancellare ogni traccia.

Durante il dibattimento, l’imputato ha sempre professato la propria innocenza, sostenendo di essere stato incastrato. Le indagini, tuttavia, lo hanno portato al centro dell’inchiesta grazie a intercettazioni, immagini e testimonianze che ne collegherebbero la presenza alla scena del crimine. Nonostante l'assenza di un movente chiaro, gli inquirenti hanno raccolto una serie di elementi che, a loro dire, proverebbero la sua responsabilità. Per lui la procura ha chiesto 30 anni di carcere. La sentenza è attesa per il 23 luglio, al termine della fase delle repliche.

Intanto, mentre si avvicina il giorno della verità in aula, sabato sarà finalmente il momento del commiato: un momento di raccoglimento e dolore per una comunità che non ha mai dimenticato il volto e la storia di Alice.

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