Dona un rene al marito e gli evita la dialisi, la storia di Angelica e Michele: “Gesto d’amore e di coraggio”

Angelica Bernardoni e Michele Salvatori, entrambi infermieri della Asl Toscana Sud Est, vivono a Grosseto e sono sposati dal 1992. Dopo oltre 30 anni di vita insieme, Angelica, quando le condizioni del marito sono peggiorate, ha deciso di donargli un rene permettendogli di superare un problema che lo avrebbe costretto alla dialisi.
Una dimostrazione d'amore che è andata ben oltre le parole. La coppia è stata seguita dalla Nefrologia di Grosseto e poi al centro di riferimento di Area vasta all'ospedale Le Scotte di Siena. Il trapianto è riuscito perfettamente e i due sono tornati a casa insieme, stanno seguendo le terapie post-operatorie, in attesa di rientrare al lavoro.
"Siamo cresciuti insieme – ha ricordato Angelica -, eravamo consapevoli che questo momento sarebbe arrivato. Quando la situazione si è aggravata, la scorsa primavera, ho pensato che se avessi potuto gli avrei donato uno dei miei reni per evitare il ricorso alle terapie".
"A marzo – aggiunge il marito – a seguito del peggioramento delle mie condizioni ho iniziato il percorso per il trapianto, nel giro di qualche mese avrei dovuto iniziare la dialisi".
Ma poco dopo all'Aou Senese, riferimento per il trapianto dei reni, con il Centro diretto dal professor Guido Garosi e attivo dal 2000, è stata accertata la compatibilità di rene fra moglie e marito.
"Il Centro Trapianti di rene dell'Aou Senese – ha detto Garosi – è estremamente felice ogni volta che può realizzare un trapianto da donatore vivente: questa modalità rappresenta quanto di meglio esista nell'ambito del trattamento della malattia renale cronica avanzata".
Il prelievo è stato eseguito dal professor Sergio Serni dell'Aou Careggi di Firenze con tecnica mininvasiva robotica, mentre il trapianto dell'organo è stato realizzato dal professor Vincenzo Li Marzi dell'Aou Senese, coadiuvato dalla dottoressa Vanessa Borgogni.
"La donazione di un rene è un atto di generosità che migliora in modo significativo la vita dei pazienti con insufficienza d'organo", ha aggiunto Li Marzi.
"Conoscevamo la persona dal 2015, abbiamo seguito nel tempo l'evolversi della malattia che ha comportato il quadro di insufficienza renale cronica avanzata – ha detto il dottor Giovanni Giuntini, direttore della Nefrologia di Grosseto – a quel punto abbiamo condiviso insieme alla coppia il percorso e le varie possibilità aperte".
Quello di Angelica e Michele, ha spiegato ancora Giuntini, è il "quinto caso di trapianto fra viventi dal 2023 ad oggi studiato presso la nostra unità operativa".
"Abbiamo coronato un sogno – hanno raccontato Angelica e Michele – e vogliamo ringraziare il dottor Giuntini, tutta la Nefrologia di Grosseto, i chirurghi di Siena, di Careggi e tutto il personale medico infermieristico che ci ha seguiti in questo lungo percorso".
"Non ce l’avremmo fatta senza la vicinanza di tutta la famiglia, a partire dai nostri figli e anche grazie all’appoggio degli amici e dei colleghi".
La storia della coppia è stata condivisa sui social anche dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che in un post ha scritto: "Un gesto d’amore e di coraggio che racconta la forza della sanità pubblica toscana e delle persone che la rendono grande".