Dona il rene al marito ma scopre un tumore, organo operato e poi trapiantato: “Rispettato un gesto d’amore”

"Non era il momento di fermarsi, dovevamo rispettare questo gesto d'amore" così i medici dell'ospedale universitario di Padova hanno raccontato la scelta dell'intervento chirurgico da primato condotto su una coppia bergamasca che ha previsto prima l'operazione sul rene della donna, affetta da cancro, e poi l'asportazione e il trapianto dell'organo nell'uomo. L'intervento è stato possibile in parte grazie alla chirurgia robotica e in parte con quella tradizionale ed è perfettamente riuscito.
Il primo trapianto di rene da vivente con nefrectomia parziale robotica è stato eseguito con successo dai professionisti del reparto di Chirurgia dei Trapianti di rene e pancreas dell'ospedale di Padova, diretta dalla professoressa Lucrezia Furian, e dai colleghi dell'Urologia, diretta dal professor Fabrizio Dal Moro. L'operazione si è conclusa con successo il 18 aprile scorso ed entrambi i pazienti, marito e moglie, ora stanno bene.
Tutto era iniziato con la diagnosi di nuovo trapianto necessario per l'uomo a 35 anni dal primo trapianto di rene. Questa volta il donatore era la moglie che, con un gesto d'amore, ha deciso di sottoporsi a espianto di organo da vivente. I consueti controlli medici avevano appurato la compatibilità ma purtroppo avevano fatto emergere due problemi di cui uno molto grave. La donna aveva dei calcoli al rene ma soprattutto una neoformazione cancerosa.
Di fronte a questi ostacoli, i medici hanno deciso di non fermarsi e di procedere con un doppio intervento. Prima hanno operato la donna, asportando la massa tumorale con un intervento di nefrectomia parziale robotica e poi sottoponendola ad un'asportazione endourologica del calcolo. Infine l'organo è stato espiantato e trapiantato al marito
"Ci sono dei momenti in cui bisogna fermarsi ma non era questo il caso. Quando ci sono le competenze, tanti cervelli e tante mani che operano insieme e collaborano, gli ostacoli si superano" ha dichiarato a RaiNews la professoressa Furian. "Siamo riusciti a risolvere il problema oncologico e al tempo stesso siamo riusciti a preservare molte delle funzioni del rene stesso. Così abbiamo rispettato questo gesto d'amore" ha aggiunto il professor Fabrizio Dal Moro.