Diecimila messaggi hot all’alunna 12enne, prof di scuola media si scusa e offre 4mila euro: “Irrisorio”

Quattromila euro come risarcimento danni alla vittima per aver inviato migliaia di messaggi a sfondo sessuale a una sua alunna 12enne, è l’offerta presentata in Tribunale dal 47enne professore di una scuola media del Ferrare sospeso a inizio anno dopo la denuncia della mamma della minore. Dopo le indagini, infatti, l’uomo è stato rinviato a giudizio per il reato di adescamento di minore ma ha ammesso le sue colpe scusandosi e proponendo un risarcimento alla ex alunna e alla madre.
Un risarcimento necessario per evitare il processo completo e una condanna penale. L’indennizzo infatti è propedeutico a una richiesta di messa alla prova con lavori socialmente utili che, se accettata dal giudice, potrebbe evitargli il processo dopo l’udienza preliminare ed estinguere il reato. Come ricostruisce il Resto del Carlino, la richiesta però per il momento è stata rigettata dal legale dalla vittima perché considerata “irrisoria” per la gravità delle condotte contestate all’imputato.
Si attende ora una nuova proposta di risarcimento più congrua prima del 20 ottobre, data in cui è stata fissata una nuova udienza per valutare il caso. Il docente intanto si è detto dispiaciuto per questi messaggi hot alla dodicenne, ammettendo di aver sbagliato causando sofferenze alla minore.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo aveva preso di mira l’alunna già dalla fine dello scorso anno inviandole migliaia di messaggi in chat private come una vera e propria ossessione, arrivando fino a oltre 10mila in un mese. I contatti sono andati avanti per settimane fino alla scoperta della madre della minore. Secondo la Procura, il docente avrebbe indotto la studentessa a compiere atti di natura sessuale, raccontandole le proprie fantasie erotiche tramite Whatsapp.
Per l’accusa, il prof avrebbe approfittando del suo ruolo, condizionando la volontà della minorenne e arrivando ad avere nei suoi confronti atteggiamenti sempre più morbosi che in alcuni casi sarebbero sfociati anche in carezze. Tra prof e minore anche tracce di telefonate e di videochiamate. L’esame dei dispositivi elettronici e informatici del docente, però, non hanno riscontrato la presenza di foto o video della dodicenne.