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Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi: il progetto della “struttura a matrioska”

Così dovrebbe essere la struttura del deposito nazionale per i rifiuti radioattivi: a matrioska. Al suo interno, diverse costruzioni in calcestruzzo speciale per lo smaltimento dei rifiuti del nucleare. I sindaci dei comuni nel barese non ci stanno e annunciano battaglia. “Abbiamo già detto di no nel 2016” scrive la sindaca di Altamura Rosa Melodia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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il progetto del deposito per i rifiuti radioattivi
il progetto del deposito per i rifiuti radioattivi

Dopo l'annuncio del 67 luoghi individuati come idonei per la creazione di un deposito nazionale di rifiuti radioattivi, alcuni dei comuni italiani che sono interessati dalla classifica hanno espresso la totale contrarietà. Questo è il caso della Puglia e della Sicilia, che hanno già espresso le perplessità tramite social. Da Gravina sono arrivate le dichiarazioni del sindaco Alesio Valente mentre dal barese quelle del primo cittadino Rosa Melodia. Dalla Sicilia, invece, il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Neglia ha fatto sapere che sui sopralluoghi i sindaci non sono stati informati neppure via e-mail. Ai primi cittadini, quindi, non sarebbe chiaro né come sarà il deposito ne dove sarà creato.

Il progetto del deposito

Secondo la Carta delle aree potenzialmente idonee, il deposito nazionale e il Parco tecnologico saranno costruiti in un'area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al Parco. Il deposito, secondo le foto del progetto pubblicate, avrà una struttura a matrioska: al suo interno ci saranno 90 costruzioni calcestruzzo armato, dette celle. Qui verranno collocati dei contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli che racchiuderanno i contenitori metallici con all'interno rifiuti radioattivi già condizionati. In totale saranno 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività. 

Al momento, infatti, i rifiuti della stagione nucleare italiana vengono inviati all'estero, dove vengono smaltiti nei centri appositi. Dei depositi nazionali sorgono anche in Spagna e in Francia, due delle mete delle nostre scorie nucleari nonostante questo rappresenti un motivo di sanzione da parte dell'Europa. Dopo sei anni di attesa, la pubblicazione nottetempo dei luoghi ritenuti idonei alla costruzione del deposito nazionale. La lista ha generato polemiche da Nord a Sud, specialmente nei comuni del barese che avevano già espresso la contrarietà nel 2014 e nel 2016.

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